«L'euro è una minaccia per l'Europa più della Brexit. L'Italia non è come la Grecia, farebbe bene a uscire»

«L'euro è una minaccia per l'Europa più della Brexit. L'Italia non è come la Grecia, farebbe bene a uscire»

di Domenico Zurlo
L’euro è una minaccia più grande per l’Europa rispetto a Brexit. Ne è convinto William Hague, ex ministro degli Esteri britannico, che in un editoriale sul Telegraph ha parlato in particolare dell’Italia e della sostanziale incapacità, da parte delle forze attualmente in Parlamento - chi ha vinto le elezioni in primis - di formare un governo. Da noi governare è difficile, in Italia è inutile, afferma Hague citando un politico italiano non meglio specificato.

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«L’indifferenza degli italiani nei confronti della politica potrebbe essere finita con la formazione di questo governo - continua - M5S e Lega sono una alleanza nuova, fortemente contraria alla maggior parte delle politiche perseguite nel loro Paese e nel resto d’Europa negli ultimi decenni. Insieme hanno conquistato il 50% dei voti alle ultime elezioni, e secondo i sondaggi, in caso di ritorno alle urne farebbero ancora meglio».

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Hague rimarca l’antieuropeismo di entrambi i movimenti: «Sono stati a lungo ostili a rimanere nell’euro, hanno promesso di espellere centinaia di migliaia di immigrati clandestini e hanno adottato un programma economico considerato ‘pazzo’ dagli economisti», afferma Hague, che però stronca il programma di governo di Di Maio e Salvini: «Ciò che sappiamo con certezza è che questo porterà ad una grande delusione. La nuova coalizione scoprirà presto che non ci sono soldi per fare ciò che dicono: in alcuni paesi i governi con promesse di spesa impossibili si limitano a stampare denaro per farla franca nel breve termine, ma l’Italia, essendo nell’euro, non può fare nemmeno questo».

Poi l’affondo, proprio sul tema principale: l’euro. «Questo, stranamente, è il motivo per cui queste idee apparentemente suicide potrebbero rendere politicamente nella coalizione: molto prima che siano i mercati e l’economia ad impedire loro di portare avanti questo programma, l’Italia verrà fermata dagli altri paesi dell’Ue e dalla commissione europea. L’eurozona ha regole severe e l’Italia le violerebbe: a quel punto la delusione e la rabbia saranno contro Bruxelles e Berlino, non contro Roma. Sarà dunque l’Europa ad impedire agli italiani di ricevere i benefici per cui hanno votato: se i nuovi leader politici vogliono scatenare il fallimento che può portare l’Italia a lasciare l’euro, sarà tutto impostato perfettamente per questo».

Hague lancia la provocazione: «L’ipotesi comune nel mondo politico e finanziario è che il nuovo governo italiano alla fine si tirerà indietro - scrive nel suo editoriale - Come Syriza in Grecia, urleranno e protesteranno, ma alla fine e con diligenza, attuando tagli alla spesa, finiranno per restare in linea. I costi e i rischi di lasciare l’euro sono così alti che l’ordine sarà preservato e i populisti saranno domati. Io non ne sono però così sicuro: molti italiani sono furiosi per l’immigrazione incontrollata, e questo influenza le loro scelte al momento del voto».

Hague paragona l’Italia alla Grecia, ma fissando un punto importante: «L’Italia è una grande economia internazionale, la terza più grande dell’eurozona: quando la Grecia era in conflitto con l’euro, il problema ce l’aveva la Grecia, ma se l’Italia è in conflitto, è l’euro ad avere un problema - conclude - E soprattutto, quando gli italiani accusano l’euro di molti dei loro problemi, in realtà hanno ragione. Salvini può sbagliare su tante cose, ma quando ha parlato di fallimento dell’euro e di ‘moneta cattiva’, non aveva tutti i torti: l’adesione all’euro nel ’99 ha imposto all’Italia una stagnazione permanente, con enorme costo umano dovuto all’alta disoccupazione e alle imprese in difficoltà».

«Mentre l’economia negli ultimi 20 anni è cresciuta a malapena, la Germania faceva progressi: e sarà sempre così, a meno che i lavoratori italiani non diventino produttivi come i tedeschi». La stoccata finale è a favore dell’uscita dall’euro, auspicata proprio da M5S e Lega negli ultimi anni. «Quando è stato formato l’euro dissi che non avrebbe funzionato per paesi come l’Italia, e che sarebbe stato un palazzo in fiamme senza uscite. È probabile che questo governo inizi a capire come trovare un’uscita: lo farà per gli interessi a lungo termine della sua gente e sarà giusto».
Ultimo aggiornamento: Martedì 22 Maggio 2018, 12:23
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