Getta candeggina nelle parti intime degli uomini: «Ecco perché lo faccio». Il video conquista il web

Getta candeggina nelle parti intime degli uomini: «Ecco perché lo faccio». Il video conquista il web

di Domenico Zurlo

Chissà quante volte nella metro avrete pensato a quanto siano maleducati quegli uomini che allargando troppo le gambe occupano più spazio del dovuto: ma a nessuno di voi, uomo o donna che siate, sarà però venuto in mente di reagire come lei. Questa ragazza è una studentessa di legge di vent'anni, si chiama Anna Dovgalyuk e si autodefinisce ‘attivista sociale’.

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Contro questa pratica, conosciuta come manspreading, Anna si è inventata una protesta molto particolare: gettare sulle parti intime degli uomini in questione, un mix di acqua e candeggina. Lo ha fatto facendosi filmare nella metro di San Pietroburgo, e il video ha totalizzato milioni di visite, facendola conoscere dai media di tutto il mondo
 

 


La Dovgalyuk, che ha anche un profilo Instagram in cui posta foto decisamente bollenti, se la prende in particolare con le autorità del suo Paese, convinta invece che nel resto del mondo il manspreading venga combattuto e contrastato. Senza andare troppo lontano, le basterebbe fare un giro sui mezzi pubblici nelle nostre città per rendersi conto di quanto sia in torto. 

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MACCHIE INDELEBILI Secondo Anna, il manspreading, ovvero questa abitudine di occupare troppo spazio su un mezzo pubblico, è una aggressione di genere, e la ragazza è convinta che le autorità non facciano abbastanza per contrastare questo annoso problema. Ma perché il mix di acqua e candeggina?



Semplice: la candeggina mangia i colori dei tessuti, dunque con questo scherzetto Anna sfregia per sempre gli abiti delle sue vittime. «Questo mix è 30 volte più concentrato rispetto alla miscela usata dalle massaie per fare il bucato», dice la ragazza, che ironicamente nota: «In questo modo non solo combattiamo il manspreading, ma contrassegniamo i colpevoli».

MA È TUTTO VERO? Già in passato Anna si era fatta notare per un’altra protesta, quella volta contro l’abitudine dei maniaci di filmare le parti intime delle donne sotto le gonne in pubblico (il cosiddetto upskirting): allora si era fatta filmare in pubblico in biancheria intima, una protesta decisamente più piacevole agli occhi per il suo ‘pubblico’ maschile. Ma un dubbio rimane: sarà tutto vero, o è solo una montatura? Secondo il Daily Mail, che cita alcune fonti russe, sarebbe tutta una finzione, e le vittime delle aggressioni sarebbero attori. Lei nega e difende la sua protesta: «Se nessuno mi ha denunciata, è solo perché nessuno andrà mai alla polizia per una macchia sui jeans».
 


Ultimo aggiornamento: Lunedì 14 Novembre 2022, 11:02
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