Willy ucciso di botte, Bianchi fu intervistato al tg: descritto come «un esempio da seguire»

Willy ucciso di botte, Bianchi fu intervistato al tg: descritto come «un esempio da seguire»
I fratelli Marco e Gabriele Bianchi, due dei quattro giovani arrestati per omicidio preterintenzionale dopo la morte di Willy Monteiro Duarte, erano conosciuti ad Artena, dove vivevano: uno dei due, Gabriele, dopo il lockdown aveva aperto una frutteria, con tanto di intervista al Tg regionale sulla Rai.

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Ai microfoni del servizio pubblico Bianchi si era ‘venduto’ come imprenditore coraggioso, definito nel servizio un raggio di luce ai tempi del Covid. «Non ho paura, ci credo molto - aveva detto - per questo un mese fa ho aperto la mia attività». Descritto dunque come un esempio da seguire, ma ciò che è successo sabato notte è tutt’altro che un esempio.

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E i due fratelli, secondo quanto raccontato da diversi media, erano molto conosciuti non certo per motivi nobili: Basta uno sguardo e partono le botte, hanno raccontato a Fanpage alcuni giovani della zona, sconvolti da quanto accaduto a Willy. Un'aggressione peraltro completamente contraria allo spirito di chi fa sport di combattimento, che solitamente, proprio per la sua forza fisica allenata quotidianamente, dovrebbe star lontano da certe situazioni. Cosa che purtroppo per il 21enne i due fratelli e gli altri due amici non hanno fatto, accanendosi su di lui fino a ucciderlo.


Ultimo aggiornamento: Lunedì 7 Settembre 2020, 17:04
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