Omicidio Willy, la Finanza chiede sequestro di beni per 27mila euro per i quattro arrestati

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Il branco che ha picchiato Willy Monteiro Duarte fino a ucciderlo, poteva essere fermato prima. Tra risse, pestaggi, armi e droga, da tempo le autorità potevano procedere con l'arresto dei fratelli Marco e Gabriele Bianchi, ma non era mai scattato perché servivano ulteriori approfondimenti di inchiesta. Come scrive oggi Alessia Marani sul quotidiano Il Messaggero, in molti non hanno mai denunciato per paura botte e soprusi della banda di Artena: ma quando qualcuno lo ha fatto, o quando la denuncia è partita d'ufficio, l'arresto non è scattato comunque.

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Nel mirino della Procura sono finiti anche i presunti giri illeciti dei Bianchi, con tanto di tenore di vita da nababbi a dispetto del reddito di cittadinanza chiesto e ottenuto dal padre Ruggero: reddito percepito 'indebitamente' secondo la Guardia di Finanza di Colleferro. La Guardia di Finanza, in seguito agli accertamenti ha chiesto ai magistrati un sequestro di beni per 27mila euro circa: dagli accertamenti è infatti emerso che le famiglie dei quattro indagati avrebbero omesso di indicare tutte le informazioni dovute. Una segnalazione è stata inviata all'Inps per il recupero delle somme dovute. 

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STILE CASAMONICA Da un paio d'anni gli investigatori puntavano la famiglia Bianchi: picchiatori e protagonisti di risse già da giovanissimi. Altri giovani, massacrati di botte, avevano passato ciò che ha passato Willy, morto per i calci e i pugni: un copione, scrive Il Messaggero, che si era ripetuto almeno altre tre o quattro volte. Un 25enne di Lanuvio ad esempio, picchiato anche con un tirapugni e finito in ospedale con un mese di prognosi. Un romeno, pestato a sangue e abbandonato con la mandibola fracassata, traumi cranici e più contusioni, con una prognosi gravissima, di due mesi: poteva morire anche lui. E ancora, una rissa tra italiani, romeni e albanesi davanti a una discoteca a Velletri.

 

 



Nel maggio del 2018 arriva anche una denuncia per droga per Marco Bianchi, e il sospetto è che i fratelli si siano inseriti nel traffico di stupefacenti. E il loro stile, scrive Il Messaggero, imita i Casamonica: mesi fa, dopo aver commissionato a un meccanico delle modifiche al loro Suv, prima pagano, poi si presentano da lui chiedendo i soldi indietro. «Non siamo soddisfatti», minacciano, e lui spaventato restituisce tutto. Nel mentre la famiglia tira su una villa con telecamere, palme e statue di leoni, in stile Casamonica appunto, e - emerge adesso - incassa anche il reddito di cittadinanza. Ma di arresti, nemmeno l'ombra: per quelli, è dovuta arrivare la morte di Willy.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 18 Settembre 2020, 16:32
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