Walter, morto in moto dopo una lite per la precedenza: automobilista a processo. ​«Positivo alla cocaina»

Il 30 ottobre a Montello, nel Trevigiano, la discussione per una mancata precedenza: l'automobilista disse che il motocilista perse l'equilibrio dando calci all'auto

Walter, morto in moto dopo una lite per la precedenza: automobilista a processo. «Positivo alla cocaina»

di Niccolò Dainelli

Una banale lite al semaforo per una precedenza non rispettata si è trasformata in tragedia. Walter Monguzzi è morto in sella alla sua moto, dopo la discussione con un automobilista. L'episodio risale al 30 ottobre 2022 a Montello, in provincia di Treviso, ma per l'accusa non si trattò di omicidio stradale, bensì omicidio volontario aggravato da futili motivi. Un caso che finirà di fronte alla Corte d'assise, con la prima udienza fissata il 23 maggio.

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Automobilista ai domiciliari

Nel frattempo il gip ha concesso gli arresti domiciliari all'automobilista. È stato scarcerato, anche alla luce delle consulenze in cui viene ricostruita la dinamica dei fatti. È stato rivelato, infatti, cheil sopraggiungere di un'auto nella carreggiata opposta, in cui era finito la vittima, secondo il giudice ridimensiona il coefficiente psicologico dell’imputato. Ma la posizione dell'automobilista non si alleggerisce per nulla, anzi. Le analisi, infatti avrebbero riscontrato la positività alla cocaina.

Un'aggravante riscontrata solo in seguito, visto che conducente dell'auto non si fermò a soccorrere il 55enne.

La difesa

Nel frattempo la versione dell'automobilista non cambia. Tutto accade in pochi minuti: dalla mancata precedenza alla rotatoria, poco dopo Monguzzi cadde di moto, morendo. L'automobilista dichiarò di aver abbassato il finestrino per scusarsi e che Monguzzi lo insultò, prendendo a calci l’auto. Scattò il verde e ripartirono, affiancati. E, secondo l'uomo, Monguzzi continuò a colpire la vettura con dei calci e così perse l'equilibrio. Ma la versione dei testimoni ha rivelato altro. Cinque testimoni, infatti, raccontano un’altra dinamica dell'incidente, tanto che nella prima ordinanza con cui il gip convalida l’arresto scrive che la versione dell’indagato «collide insanabilmente» con le testimonianze «concordanti». Cioè che fu l’automobilista a spostarsi verso il motociclista, sterzando repentinamente e facendolo, inevitabilmente, cadere. Adesso tutto passa in mano alla Corte d'assise.


Ultimo aggiornamento: Domenica 5 Marzo 2023, 22:24
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