È nata Vittoria, figlia della battaglia contro la legge 40: "L'abbiamo chiamata così per celebrare il successo"
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"Ho salutato il nuovo anno - spiega a margine di una conferenza stampa oggi a Roma - con la nascita dei figli di queste coppie che hanno combattuto e vinto la loro grande battaglia. Oltre a Vittoria sono venuti al mondo due gemellini", figli di altri due giovani 'ricorrenti' che hanno potuto, a seguito della decisione della Corte, accedere alla Pma per non trasmettere ai loro bambini la malattia di cui è portatrice la mamma, la talassemia. "Qualsiasi genitore farebbe di tutto per proteggere i propri figli da una malattia - osserva Gallo - Ora questi piccoli certo potranno ammalarsi in futuro, ma non della patologia genetica che la diagnosi preimpianto è in grado di 'vedere' nell'embrione".
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La segretaria dell'Associazione Coscioni punta però il dito sull'impossibilità, al momento attuale e nonostante l'aggiornamento dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) con le tecniche di Pma, "di avere un accesso omogeneo alla fecondazione assistita in tutta Italia, soprattutto a causa di tariffe riconosciute alle strutture pubbliche insufficienti a coprire tutti i costi, e all'assenza di centri che offrano la diagnosi preimpianto a tutti coloro che ne hanno bisogno: coppie fertili portatrici di malattie genetiche e coppie infertili a cui la legge consente comunque di conoscere lo stato di salute dell'embrione".
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"Apprezziamo i buoni intenti e l'inserimento delle tecniche di Pma omologa ed eterologa nei Lea - precisa Gallo - ma anche la diagnosi preimpianto dovrebbe essere un'indagine a carico del Ssn. E le strutture pubbliche che non hanno i macchinari adatti a eseguirla possono istituire delle convenzioni con centri privati, come già avviene in alcune realtà".
"Il ministro Lorenzin, da mamma - conclude - dovrebbe capire le esigenze di queste coppie e quindi chiediamo a gran voce che nell'aggiornamento dei Lea, che avviene ogni anno, sia inserita questa importante indagine diagnostica. Potrebbe essere uno dei punti sui quali, in caso contrario, torneremo a far valere i diritti delle coppie nei tribunali".
Ultimo aggiornamento: Giovedì 11 Gennaio 2018, 18:45
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