Affari di donne, l'azienda vinicola Velenosi dal nulla al top. «Abbiamo fatto scoprire un territorio»

Affari di donne, l'azienda vinicola Velenosi dal nulla al top. «Abbiamo fatto scoprire un territorio»

di Sabrina Quartieri

Due donne legate dal vincolo di sangue e dalla passione per il vino, ma con attitudini radicalmente opposte: creativa e “folle”, Angela; logica e razionale, Marianna. Sono madre e figlia, entrambe a capo della cantina “Velenosi”, un’azienda al femminile di Ascoli Piceno che si sta facendo spazio nel campo dell’enologia, storicamente dominato dagli uomini. Eppure, i risultati arrivano, nonostante lavorare in famiglia non sia sempre facile. «Soprattutto se i genitori hanno una personalità un po’ ingombrante, come mia mamma», racconta Marianna, entrata in azienda dopo un master alla Bocconi e un’esperienza lavorativa all’estero. Per lei, riabituarsi a stare assieme ogni giorno non è stato immediato, anche perché all’inizio aveva la sensazione di non conoscere davvero sua madre: «Ho capito chi fosse realmente solo col tempo, stando qui, ma ero già grande», aggiunge l’imprenditrice 28enne. In effetti Angela, quando la figlia era piccola, stava sempre in giro: «Ho iniziato a produrre vino a 20 anni, senza poter contare su un territorio rinomato con denominazioni importanti per farlo conoscere. Nessuno della famiglia era nel settore e, quindi, sono partita da zero. Ho dovuto studiare molto, per imparare il mestiere, ho affrontato il mondo con il mio poco inglese in tasca e stavo spesso fuori. Di fronte alle tante porte in faccia sbattute, però, mi sono sempre sentita come Forrest Gump. Non ho mai smesso di correre». Oggi, a 56 anni, Angela conserva quell’energia combattiva, ma è forte della sua esperienza. In più, ha accanto sua figlia che, per lavorare con lei in azienda, ha rinunciato a uno stipendio da urlo all’estero e a un fidanzato che l’avrebbe voluta a Parigi. Dopo un po’ di rodaggio, mamma e figlia hanno trovato il modo di funzionare bene: Angela si occupa del commerciale e della ristorazione, Marianna del marketing e del digital. I risultati si vedono: in casa è stato da poco festeggiato il ventennale di Ludi, un vino nato nel 1998 dall’ambizione di produrre un “Super Marche”. Nel frattempo, è arrivato Ninfa, un Rosso omaggio alla femminilità che è stato presentato a Vinitaly e da Pipero, ristorante 1 stella Michelin a Roma. La new entry lascia ben sperare: nel 2021, per la prima volta, il 55% dei consumatori di vino è “rosa”. Un dato che si è fatto sentire anche in azienda, quando una cliente americana ha ordinato in un solo colpo 16mila bottiglie.


Ultimo aggiornamento: Lunedì 11 Aprile 2022, 12:47
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