Sigilli al viadotto «Furiano», rischio crollo: paura sulla Messina-Palermo

Appena altri 6 centimetri di margine di scivolamento dei piloni di sostegno e si sarebbe verificata la tragedia: il crollo del viadotto sarebbe stato tutt'altro che un'eventualità

Paura sulla Messina-Palermo, sigilli al viadotto «Furiano»: rischia di crollare

di Niccolò Dainelli

La polizia stradale ha posto i sigilli sul viadotto «Furiano», lungo l'autostrada A-20 Messina-Palermo, situato nel territorio del comune di Caronia, con assoluto divieto di transito veicolare sul tratto. Appena altri 6 centimetri di margine di scivolamento dai piloni di sostegno e si sarebbe verificata la tragedia: il crollo sarebbe stato tutt'altro che un'eventualità. Una tragedia che avrebbe potuto verificarsi in caso di sollecitazioni, sismiche o di altra natura, anche di bassa entità.

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Il tragico scenario

 


Questo il tragico scenario rappresentato dai tecnici che ha indotto la Procura della Repubblica di Patti, in provincia di Messina, a procedere con rapidità al sequestro del viadotto Furiano, sulla canna di monte direzione Messina-Palermo della A20, in territorio di Caronia disposto dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Patti, Andrea La Spada.

Tre indagati


Il sequestro, eseguito dagli uomini della polizia stradale, giunge nell’ambito del procedimento penale che vede iscritti sul registro degli indagati tre dirigenti del Consorzio autostrade siciliane: il direttore generale ingegnere Salvatore Minaldi, il dirigente dell’Area tecnica ed esercizio ingegnere Dario Costantino e l’ingegnere Francesco Castelli, nella qualità di ex responsabile dell’Ufficio controllo strutture.

L'accusa

Secondo l'accusa, «pur consapevoli delle criticità di tenuta del manufatto (mai revisionato e rispetto al quale l'ente concessionario si è mostrato totalmente inadempiente nei riguardi del quadro normativo tecnico cogente in termini di controllo periodico della stabilità), hanno omesso di provvedere ai lavori necessari di risanamento o di manutenzione straordinaria». Gli indagati, inoltre, avrebbero «ignorato le prescrizioni di chiusura al traffico impartite dagli ispettori ministeriali, così determinando un serio, fondato ed imminente pericolo per la sicurezza dei pubblici trasporti».

Le ragioni del sequestro

Il sequestro del viadotto «Furiano» è stato quindi disposto dal Gip di Patti «in ragione delle gravissime criticità infrastrutturali dell'arteria autostradale, la quale, sulla scorta di molteplici evidenze, potrebbe essere anche a rischio crollo». Dure le parole del Gip: secondo il quale le decisioni relative all'apertura/chiusura del traffico sulla tratta a rischio devono essere, ormai, «necessariamente sottratte alla valutazione dell'ente concessionario, che ha dimostrato totale inerzia e disinteresse davanti al concreto rischio di cedimento della struttura».

Il procedimento ha tratto origine da una ispezione ministeriale del marzo 2021 disposta dal Ministero delle Infrastrutture e riguardante, in particolare, le verifiche straordinarie sui viadotti e sulle gallerie esistenti lungo l'autostrada A20, Messina-Palermo.


La nota di Cas

«In merito al provvedimento di sequestro adottato dalla Procura di Patti, si precisa che la campata lato monte del viadotto Furiano è stata chiusa dallo scorso 11 novembre, proprio per gravi ragioni di sicurezza. Il traffico veicolare avviene attualmente a doppio senso di circolazione sull’altra campata autostradale, estranea al sequestro. La struttura gestionale e tecnica dell’ente sta predisponendo le misure necessarie per ripristinare le condizioni di piena agibilità del viadotto, che tuttavia richiederanno del tempo. Mi sono sentito telefonicamente anche con l’Assessore regionale delle Infrastrutture, col quale abbiamo ovviamente concordato sulla necessità immediata di assicurare in ogni modo e con l’urgenza del caso la sicurezza degli automobilisti», ha dichiarato il presidente Nasca, insediatosi alla guida del Consorzio da appena due giorni.


Ultimo aggiornamento: Domenica 19 Marzo 2023, 00:04
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