Verona, il video choc delle torture in Questura: «Urina verso l'alto, così ti finisce in testa»

A raccontare l'orrore sono le immagini di quanto avvenuto nell'acquario, la stanza con la finestra in plexiglass in cui venivano condotte le persone fermate

Verona, il video choc delle torture in Questura: «Urina verso l'alto, così ti finisce in testa»

di Redazione web

Ora non ci sono solo le parole riportate dal gip Livia Magri nell'ordinanza di 167 pagine che ha disposto gli arresti domiciliari per i cinque poliziotti accusati di almeno sette episodi di violenze e torture avvenute tra le mura della Questura di Verona. A raccontare l'orrore sono anche le immagini di quanto avvenuto nell'acquario, la stanza con la finestra in plexiglass in cui venivano condotte le persone fermate, i frame delle intercettazioni video registrate dalla squadra mobile per documentare gli abusi che sono stati depositati dai pm Carlo Boranga e Chiara Bisso.

I video nella questura di Verona

In uno, in particolare, si vedono due degli arrestati - l'agente Alessandro Migliore e l'assistente capo Loris Colpini - mentre maltrattano il romeno Nicolae Daju. Prima il pugno alzato, il segno di tagliare la gola e infine l'obbligo di urinare nella stanza per poi finire a terra rotolando nella sua pipì. «Solo questa mattina in Procura ho esaminato per la prima volta i file video e fotografici - racconta uno dei legali degli indagati - che sono stati depositati dalla pubblica accusa nell'indagine». L'attesa è ora per quanto potrà accadere mercoledì prossimo, data in cui sono fissati gli interrogatori di garanzia. «Adesso aspettiamo che li sentano - aggiunge l'avvocato - ma ribadisco che gli accertamenti saranno lunghi e complessi».

Le indagini in corso

Il quadro che con il passare delle ore si sta delineando mostra una modalità messa in atto in un arco temporale più lungo rispetto agli otto mesi di cui si era a conoscenza.

Affiora dalle maglie del riserbo giudiziario un'altra indagine per tortura aperta nel febbraio del 2022 a carico di un assistente capo e un agente scelto dello stesso reparto, attualmente sospesi. In quel caso tre nordafricani vennero picchiati dopo essere stati portati negli uffici investigativi durante i controlli per strada. Furono denunciati a piede libero per resistenza.

La denuncia delle vittime

Due delle tre vittime a loro volta denunciarono ai Carabinieri le presunte lesioni e le torture subite. Dopo la conclusione delle intercettazioni disposte in relazione ai fatti successivi che hanno portato all'arresto dei cinque agenti, la Procura ha presentato al Gip le richieste di misure cautelari, concesse il 26 maggio. E lì si indicavano ulteriori posizioni da approfondire. È il caso di una agente donna che la sera del 9 novembre scorso era in servizio con uno degli arrestati.

L'episodio dell'urina

Insieme portarono in Questura un africano per l'identificazione. L'uomo chiuso nell'acquario, diede in escandescenze, si denudò rivolgendo frasi offensive ai poliziotti. Venne percosso e gli fu spruzzato in faccia dello spray urticante. Nelle immagini videoregistrate lo si vede chiedere all'agente donna di andare in bagno e lei che gli risponde «di urinare verso l'alto così che l'urina possa finirgli in testa». La donna lo avrebbe anche minacciato con lo spray. Più tardi lei stessa dirà in una intercettazione di averglielo spruzzato in faccia.


Ultimo aggiornamento: Giovedì 8 Giugno 2023, 19:10
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