La mamma del Varicella party: «No ai vaccini, non uso medicine. La febbre? È giusto che ci sia...»

La mamma del Varicella party: «No ai vaccini, non uso medicine. La febbre? È giusto che ci sia...»

di Domenico Zurlo
Qualche giorno fa il suo post su Facebook non è certo passato inosservato: una mamma aveva infatti, tra il serio e il faceto, scritto sul suo profilo di un “varicella party”, per far sapere ad amici e amiche che sua figlia aveva contratto la varicella, e che nel caso altri genitori avessero voluto portare i loro figli per farli contagiare dal virus, sarebbe stata disponibile nella sua casa di Milano.

Il caso del varicella party, le reazioni choc: 
«Arrestatela e toglietele i figli»

Quel post ha causato tantissime reazioni, da quella dell’assessore alla Sanità della Lombardia che l’ha definita «una irresponsabile», a quella del virologo Roberto Burioni, che ha parlato di necessità «di difendere i bambini dalle scelte dei genitori». Domenica sera la mamma in questione si è fatta intervistare dalle Iene, raccontando di aver ricevuto minacce di morte. «È scoppiato un inferno. Ho pensato: ma dov’è finita la libertà di esprimere un pensiero? - ha detto la mamma, di nome Luana - Io non ho offeso nessuno, volevo solo dire ai miei amici di Facebook: mia figlia ha la varicella, e di conseguenza, se volete venirmi a trovare, sappiate che mia figlia ha la varicella». 

Dunque nessun intento di incoraggiare eventuali ‘epidemie’, o meglio, di stimolare gli anticorpi naturali nei bambini anziché ricorrere al vaccino. Almeno a parole, almeno all'inizio: perché le dichiarazioni successive di Luana, qualche dubbio lo fanno venire:
«Queste cose le facevano le nostre nonne. Se mi chiedi se sono favorevole, ti dico di sì», aggiunge, ammettendo di essere contro i vaccini. «I miei figli non li ho vaccinati perché credo che i vaccini non siano sicuri. La comunità scientifica, se dopo un vaccino succede qualcosa a tuo figlio, non si prende nessuna responsabilità: quindi viene spontaneo non fidarsi.
Sono più spaventata dagli eventuali danni da vaccino, che da quelli derivanti da queste malattie
».

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Alle rimostranze dell’inviata delle Iene, che le fa l’esempio della meningite (che ha provocato alcuni morti pochi mesi fa in Toscana, Luana è irremovibile:
«C’è stato un terrorismo mediatico - dice - non ci sono rischi, a livello numerico è come un incidente stradale. E allora che facciamo, smettiamo di andare in auto perché c’è il rischio di fare un incidente?». «Vaccinare è un rischio. Io non sono un medico, ma una mamma che ha la responsabilità dei suoi figli», aggiunge, in barba all’immunità di gregge. «Si possono imporre dei vaccini solo se ci sono epidemie», aggiunge.

Davanti ai dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, ad esempio, sui numeri delle vittime del morbillo (passati da quasi 3 milioni a poche centinaia di migliaia, Luana non cede:
«Tu pensi che quella fonte sia quella vera, io metto un punto di domanda», dice. La Iena insiste: «Dai medicine ai tuoi figli?». «No», risponde. «Nemmeno quando hanno la febbre?». «No, perché penso che la febbre è giusto che ci sia». «E se i tuoi bambini fossero malati, ad esempio se avessero un cancro e facessero la chemio?» (chemio e radioterapia abbassano le difese immunitarie e ci rendono più vulnerabili alle infezioni, ndr). «Ci sono altre cure scientificamente provate per il cancro». «E quali?», «Posso anche non dirlo…», ribatte la giovane mamma, che sembra davvero fare fatica a fidarsi dei metodi tradizionali.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 7 Giugno 2018, 15:17
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