Variante inglese, Iss: «Presto dominante in Italia, rafforzare le misure in tutto il Paese». Si va verso il lockdown?

Variante inglese, Iss: «Presto dominante in Italia, rafforzare le misure in tutto il Paese». Si va verso il lockdown?

di Simone Pierini

Il primo grande scoglio del nuovo governo di Mario Draghi è pronto, perché ora la variante inglese fa davvero paura. Anche all'Italia. E i timori di un nuovo lockdown invocato dal consigliere del Ministrero della Salute Walter Ricciardi - o comunque di misure di contenimento rafforzate - sembrano pian piano prendere corpo. L'obiettivo per contenere la diffusione della variante è quello di mantenere l'Rt stabile sotto quota 1 e portare il valore di incidenza pari o inferiore a 50 nuovi casi x 100.000 in sette giorni

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Lo studio dell'Istituto superiore di sanità - già anticipato nei giorni scorsi e pubblicato oggi - dimostra la presenza della mutazione britannica del coronavirus in tutta Europa e in gran parte del nostro Paese. La prima indagine rapida coordinata dall’Istituto Superiore di Sanità con il supporto della Fondazione Bruno Kessler e in collaborazione con il Ministero della Salute, le Regioni e Province autonome, dimostra come la variante inglese sia stata «identificata nell’88% delle Regioni e province autonome partecipanti (16 in totale). Le stime di prevalenza regionale risultano molto diversificate con stime comprese tra 0% e 59%. La prevalenza nazionale di VOC 202012/01 (la variante inglese) il 4-5 febbraio 2021 è pari a 17,8%».

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La variante inglese sarà dominante nelle prossime settimane

«Considerata la maggior trasmissibilità della variante studiata, e considerato l’andamento in altri paesi interessati precocemente dalla diffusione della VOC 202012/0, è prevedibile che questa nelle prossime settimane diventi dominante nello scenario italiano ed europeo», si legge nel documento dell'Istituto superiore di sanità che ipotizza la necessità di misure più rigide. «Nel contesto italiano in cui la vaccinazione delle categorie di popolazione più fragile sta procedendo rapidamente ma non ha ancora raggiunto coperture sufficienti, la diffusione di varianti a maggiore trasmissibilità può avere un impatto rilevante se non vengono adottate misure di mitigazione adeguate», prosegue lo studio nelle sue conclusioni.

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Verso misure restrittive più dure

«Considerata la circolazione nelle diverse aree del paese si raccomanda di intervenire al fine di contenere e rallentare la diffusione della variante VOC 202012/0, rafforzando/innalzando le misure in tutto il paese e modulandole ulteriormente laddove più elevata è la circolazione, inibendo in ogni caso ulteriori rilasci delle attuali misure in atto», scrivono gli esperti dell'Istituto superiore di sanità. «Al fine di contenerne ed attenuarne l’impatto sulla circolazione e sui servizi sanitari è essenziale, in analogia con le strategie adottate negli altri paesi europei, rafforzare/innalzare le misure di mitigazione in tutto il Paese per nel contenere e ridurre la diffusione del virus SARS_CoV-2 mantenendo o riportando rapidamente i valori di Rt < a 1 e l’incidenza a valori in grado di garantire la possibilità del sistematico tracciamento di tutti i casi (in Italia e tale condizione si verifica con un valore di incidenza pari o inferiore a 50 nuovi casi x 100.000 in 7 giorni)», conclude lo studio. 

Anche l'Ecdc alza il livello di rischio in Europa 

A causa delle varianti il rischio associato a un'ulteriore diffusione del Covid nell'Ue è «attualmente valutato come alto-molto alto per la popolazione complessiva e molto alto per gli individui vulnerabili». Lo scrive l'Ecdc nella sua analisi del rischio aggiornata. I paesi dovrebbero accelerare le campagne di vaccinazione, raccomanda l'Agenzia, poiché le varianti hanno «maggiore trasmissibilità» e potrebbero «determinare una maggiore gravità della malattia», e «i vaccini con licenza esistenti» potrebbero essere «solo parzialmente o in gran parte meno efficaci».

Secondo i dati disponibili all'Ecdc, la variante B.1.1.7 (inglese) è attualmente molto più diffusa e abbondante nell'Ue rispetto alle varianti brasiliana e sudafricana. «Raccomandiamo agli Stati membri di continuare a sviluppare o aumentare le loro capacità di sequenziamento insieme a misure complementari come test, ricerca dei contatti, isolamento dei casi e messa in quarantena dei loro contatti», ha detto la direttrice dell'Ecdc Andrea Ammon. La chiusura delle scuole, ricorda l'Agenzia, dovrebbe rimanere una misura di ultima istanza, strutturata in base all'età degli studenti, dai più grandi ai più piccoli. L'Ecdc ribadisce inoltre di essere a favore di «un certificato di vaccino per Covid-19 che documenterebbe se a qualcuno è stato somministrato il vaccino, il numero di dosi e il tipo di vaccino somministrato per scopi medici». Non si tratta di un «passaporto vaccinale», che anche se sostenuto da diversi paesi, vede l'Ecdc scettico perché «non vi sono prove sufficienti sull'efficacia della vaccinazione nel ridurre la trasmissione ai viaggiatori esenti con prova di vaccinazione da quarantena e / o test». I viaggi non essenziali dovrebbero essere evitati, prosegue l'Agenzia. La stanchezza da pandemia, cioè la mancanza di motivazione nel seguire le misure protettive, «sembra aumentare in alcuni contesti, e questo deve essere affrontato con urgenza se si vogliono evitare ulteriori ondate di infezione».


Ultimo aggiornamento: Martedì 16 Febbraio 2021, 07:54
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