Draghi al vertice Ue: «Dal 26/4 trend positivo, se prosegue nuove aperture. Accelerare con Green Pass»

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Rafforzare la politica Ue sul lavoro, rendendo strutturale il programma Sure (Support to mitigate Unemployment Risks in an Emergency). Sui vaccini, bene la liberalizzazione dei brevetti ma la priorità sia aumentare la produzione e sbloccare l'export di Usa e Regno Unito. Quanto alle riaperture in Italia, i dati sono positivi ma il criterio da seguire nel decidere ulteriori riaperture resta la prudenza. Questo, in sintesi, il Draghi-pensiero che oggi ha partecipato al vertice Ue di Porto. «Ho chiesto di varare con rapidità il certificato verde», ha detto. La presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen ha annunciato l'accordo con Pfizer per 1,8 miliardi di dosi.

Il lavoro - La dichiarazione di Porto «deve essere accompagnata da politiche di contorno parte delle quali sono state messe in atto nella pandemia, parte delle quali sono politiche fiscali e di bilancio. Io ma anche altri» leader europei «hanno fatto riferimento sia al programma Sure che è un inizio di sussidio alla disoccupazione a livello europeo e un piccolo passo verso la creazione di un mercato comune di lavoro. Ma anche la necessità che certe politiche espansive di bilancio non vengano ritirate troppo presto finché la ripresa non venga consolidata», dice Draghi al termine del vertice.

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Poi la stoccata al Regno Unito: la dichiarazione sociale di Porto sul tema del lavoro «credo che non sarebbe stata possibile se la Gran Bretagna fosse ancora uno stato membro: si era tenacemente opposta a ogni azione in questo campo, ritenendo che fosse un'area esclusivamente di competenza nazionale. I Paesi cominciano ad accettare l'idea che ci possa essere un'azione a livello europeo accettabile, anzi di miglioramento della tutela dei diritti sociali. Il momento è quanto mai appropriato, gli obiettivi sono molto appropriati e rilevanti».

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«Il mercato del lavoro sta subendo mutamenti straordinari per la pandemia ma anche per la transizione energetica ed ecologica quindi avere un complesso di standard minimi con obiettivi, date fissate e un monitoraggio attento, si spera, da parte della Commissione è una garanzia importante. Molte delle diseguaglianze di genere, di territorio, con il mercato del lavoro duale con la pandemia sono esplose e quindi uno strumento di questo tipo a livello europeo è un passo che al di là della dichiarazione, contenuta su alcuni punti, è importante perchè impegno proseguire il lavoro con norme e altri provvedimenti».

Brevetti - E sul caso brevetti il premier sottolinea: «La questione è molto più complessa» della sola liberalizzazione perché «farlo sia pur temporaneamente non garantisce la produzione dei vaccini che è molto complessa. E poi la produzione deve essere sicura e questo non viene garantito dalla liberalizzazione dei vaccini. La situazione è molto molto più complicata». 

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Una posizione che - riferiscono fonti di palazzo Chigi - ha raccolto ampio consenso da parte dei leader e che ha orientato il dibattito nel corso della cena di preparazione al primo vertice informale in presenza per il premier.

Il monito di Draghi - viene confermato - è rivolto anche a quei Paesi che ancora pongono blocchi alle esportazioni mentre l'Ue esporta l'80% della propria produzione. «La proposta di Biden ha aperto una porta, poi vedremo. C'è chi protegge la sacralità del brevetto e chi è più aperto». 

«Prima di arrivare» alla liberalizzazione dei brevetti dei vaccini, aggiunge Draghi , «bisognerebbe fare cose più semplici tipo la rimozione del blocco alle esportazioni che oggi gli Stati Uniti per primi e il Regno Unito continuano a mantenere. È dato di oggi che l'Europa esporta tanto quanto ha dato ai propri suoi cittadini: il 50% della produzione dell'Unione è andata al Canada o a Paesi che bloccano le esportazioni».

Che quella sui brevetti «sia una mossa tattica diplomatica degli Stati Uniti per battere la politica internazionale del vaccino di Russia e Cina non lo credo perché i numeri di oggi fan vedere che questa è una cosa per il momento molto buffa. La Russia ha annunziato 750milioni di dosi, finora ne ha consegnate sei. La Cina 600 milioni e ne ha consegnate 40. Non sono avversari tali da impensierire gli Usa». 

«Le dichiarazioni di Modi sono state molto attente, ha detto che delle relazioni di pace ai confini con la Cina e con gli altri Paesi sono essenziali per l'India. Quindi l'apertura che l'India ha fatto su questo accordo di libero scambio è importantissima ma non credo che sia interpretabile come una mossa anticinese. C'è stata grande solidarietà nei confronti dell'India, l'atmosfera era molto solidale».

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Riaperture - «Come credo la maggior parte degli italiani voglio riaprire, voglio che le persone tornino fuori a lavorare, a divertirsi, a stare insieme, ma bisogna farlo in sicurezza cioè calcolando bene il rischio», dice poi Draghi a proposito delle restrizioni anti-Covid. Sulle riaperture bisogna «calcolare bene il rischio. I dati sono abbastanza incoraggianti. Se l'andamento dovesse continuare in questa direzione, la cabina di regia procederà ad altre riaperture. È importante essere graduali, anche per capire quali riaperture avranno più effetto sui contagi e quali meno». «Abbiamo chiesto con molta enfasi che commissione e parlamento Ue procedano con la massima rapidità al certificato verde» per il Covid, «per avere un modello europeo su cui confrontarsi per la misure turistiche. Altrimenti ci sarà molta confusione».

E ancora: «Con la ripartenza del turismo bisogna considerare anche che gli aeroporti sono luoghi cui bisogna guardare con molta attenzione, perché sono luoghi dove i contagi possono succedere, quindi bisogna rinforzare i controlli negli aeroporti. Questo non vuol dire chiudere: vuol dire riaprire ma farlo con la testa».

Vaccini Pfizer - «Felice di annunciare che la Commissione europea ha appena approvato un contratto per 900 milioni di dosi garantite più 900 milioni di opzioni con Pfizer-BioNTech per il 2021-2023. Seguiranno altri contratti e altre tecnologie per i vaccini». Così la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, su Twitter.


Ultimo aggiornamento: Domenica 19 Febbraio 2023, 05:42
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