Vaccini, è guerra sui brevetti. L'Europa con Biden: «Vanno sospesi». Le case farmaceutiche insorgono

Vaccini, è guerra sui brevetti. L'Europa con Biden: «Vanno sospesi». Le case farmaceutiche insorgono

di Simone Pierini

L'Europa cavalca l'onda di Joe Biden. Mercoledì il presidente degli Stati Uniti ha annunciato di essere a favore della revoca dei brevetti per i vaccini anti Covid. L'obiettivo è accelerare la produzione e la distribuzione delle dosi nel mondo. Immediata l'approvazione dai vari Stati membri dell'Ue.

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«I vaccini sono un bene comune globale - ha detto Draghi - Abbattere gli ostacoli che limitano le campagne vaccinali». L'eco è arrivato anche in Russia trovando il pieno appoggio del presidente Putin. Dopo la dichiarazione del ministro Speranza («La svolta di Biden sul libero accesso per tutti ai brevetti sui vaccini è un importante passo in avanti, anche l'Europa deve fare la sua parte) sono arrivate le parole di Macron («Dobbiamo evidentemente fare di questo vaccino un bene pubblico mondiale»). Dei chiari inviti che hanno portato la presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, a definire l'Ue «pronta a discutere qualsiasi proposta che affronti la crisi del Covid e una deroga alla protezione della proprietà intellettuale» dei brevetti «per i vaccini potrebbe aiutare a raggiungere tale obiettivo».

Dello stesso parere anche il commissario europeo al Mercato interno Thierry Breton secondo cui «ora che la produzione di vaccini sta per centrare i nostri obiettivi, è tempo di aprire, come pianificato, una nuova fase: affrontare la questione dei brevetti per aumentare la produzione globale negli anni a venire».

Unica fuori dal coro è la cancelliera tedesca Angela Merkel che si è mostrata scettica: «La protezione della proprietà intellettuale è una fonte di innovazione e deve rimanere tale anche in futuro».

Poco entusiaste le case farmaceutiche che hanno giudicato l'idea molto deludente poiché «siamo totalmente in linea con l'obiettivo che i vaccini siano rapidamente e equamente distribuiti nel mondo, ma come abbiamo ripetuto più volte, una sospensione è la risposta semplice ma sbagliata a un problema complesso».

L'ad di Pfizer, Albert Bourla, ha fatto sapere di essere «per nulla» favorevole alla rimozione. Per BioNtech «i brevetti non sono il fattore limitante della produzione e dell'approvvigionamento del nostro vaccino». Il risultato in borsa è un crollo verticale dei titoli (proprio BioNtech insieme e Moderna hanno perso oltre il 9%).


Nel frattempo in Italia la campagna di vaccinazione prosegue a buon ritmo stabilmente oltre le 400mila somministrazioni al giorno e secondo quanto annunciato dal generale Figliuolo dal 10 maggio ci sarà il via libera alle prenotazioni anche per gli over 50, cosa che già avviene in alcune regioni come Campania e Lazio.
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Ultimo aggiornamento: Venerdì 7 Maggio 2021, 08:21
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