Suicida Umberto Sbrescia, storico fotografo di Napoli: si è impiccato per i debiti. «In crisi per il Covid»

Suicida Umberto Sbrescia, storico fotografo di Napoli: si è impiccato per i debiti. «In crisi per il Covid»

Lo hanno trovato morto all’interno del suo storico negozio, in via Silvio Spaventa a Napoli, nei pressi di piazza Garibaldi: Umberto Sbrescia, la passione per la fotografia da sempre, aveva 67 anni. Si è tolto la vita, spiegando in una lettera i motivi del suo gesto, legato alla crisi dovuta alla pandemia di coronavirus che ha messo in ginocchio il suo settore, compresa la sua azienda, nata nel 1958 e nota in tutta la città.

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Come racconta il quotidiano Il Mattino, in tanti sui social - tra conoscenti e colleghi - hanno detto la loro sul caso, che ha sconvolto ex clienti e amici di Sbrescia. Per noi fotografi è stato un leader, era il più fornito, siamo addolorati per questa orribile notizia, le parole di una collega, Raffaella. Quasi mezzo secolo di collaborazione e amicizia - scrive invece Ugo - mi mancherà la chiacchierata con te e il tuo saluto sempre affettuoso.

Sbrescia aveva un punto vendita di attrezzature fotografiche, uno dei più noti in città.

Il dramma è avvenuto sabato, quando dopo aver scritto un biglietto di addio il 67enne si è chiuso in negozio e si è impiccato: i familiari, quando non lo hanno visto tornare a casa per pranzo, si sono insospettiti e hanno chiamato subito la polizia, che è entrata nel negozio e lo ha trovato senza vita.

Nel biglietto Sbrescia, scrive oggi il Corriere della Sera, esortava i parenti a lasciare Napoli e spiegava di aver lasciato debiti sia con lo Stato che con i fornitori, che evidentemente temeva di non poter onorare. Per via della pandemia infatti il settore era in ginocchio, e la situazione lo aveva forse duramente provato anche a livello psicologico: sempre meno i fotografi in grado di cambiare la propria attrezzatura, proprio per il lavoro che scarseggiava. Due giorni fa, la tragedia.


Ultimo aggiornamento: Lunedì 11 Gennaio 2021, 16:14
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