Due miliziani Wagner confessano «Abbiamo sparato a 20 bambini»

Le rivelazioni choc sulla “pulizia” a Bakhmut. «Eseguivano gli ordini di Prigozhin». Che nega

Due miliziani Wagner confessano «Abbiamo sparato a 20 bambini»

di Giammarco Oberto

Stavano solo eseguendo gli ordini, dicono. La frase che usano i macellai per lavarsi la coscienza. La ripeteva lo sterminatore di ebrei Adolf Eichmann ai giudici di Gerusalemme. Lo hanno detto i due mercenari russi del gruppo Wagner, durante la confessione a Gulag.net, organizzazione russa per i diritti umani: nel tritacarne di Bakhmut e di Soledar «abbiamo ucciso più di venti tra bambini e adolescenti ucraini. E l’ordine si «ripulire senza risparmiare nessuno - raccontano - è arrivato dal capo in persona della Wagner, Yevgeny Prigozhin. E se qualcuno avesse parlato con i giornalisti, avrebbe firmato la propria condanna a morte.

La nuova rivelazione sulle atrocità commesse dai russi contro i civili ucraini arriva dalla voce diretta di due miliziani, reclutati nelle prigioni con la promessa di cancellare le loro fedine penali. Si chiamano Azamat Uldarov e Alexei Savichev. Uldarov ha dichiarato di aver «sparato alla testa a una bambina di 5 anni». I due hanno confessato al fondatore di Gulagu.net, Vladimir Osechkin, i dettagli sull’esecuzione di oltre 20 bambini e adolescenti ucraini, l’esplosione di una fossa con più di 50 prigionieri feriti e la «pulizia» di edifici residenziali attraverso l’uccisione di tutti, compresi i bambini. Savichev ha spiegato che c’era un ordine per il quale «tutti coloro che hanno più di 15 anni dovevano essere fucilati in una volta sola, senza una parola.

Sono state uccise 20-24 persone, di cui 10 avevano 15 anni». «Ma del resto - ha puntualizzato - gli ucraini di 15 anni difficilmente possono essere definiti civili».

Dopo la confessione dei due miliziani, Prigozhin si è affrettato a smentire: «Riguardo alle fucilazioni di bambini, naturalmente nessuno spara mai a civili o bambini, nessuno ne ha bisogno. Siamo andati lì per salvarli dal regime in cui si trovavano» ha scritto su Telegram. Prigozhin ha anche specificato che non ha «la possibilità tecnica di vedere il video nella sua interezza in questo momento», ma che lo «esamineremo sicuramente in dettaglio e daremo una valutazione completa».

Chi non ha bisogno di ulteriori verifiche è Kiev. La presidenza ucraina ha reagito alle dichiarazioni di due mercenari promettendo che saranno puniti tutti coloro che sono coinvolti. «Una confessione non è sufficiente. Ci deve essere una punizione. Crudele e giusta. E lo sarà sicuramente. Scopriremo tutti i fatti e troveremo tutti coloro che li hanno commessi» ha affermato il capo dell’ufficio presidenziale ucraino Andrey Yermak.

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Ultimo aggiornamento: Martedì 18 Aprile 2023, 06:00
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