Ucraina e caro bollette, a rischio Scottex e carta igienica: cosa sta succedendo e perché

La guerra in Ucraina mette in crisi il settore della carta e le conseguenze per l'Italia saranno molto gravi

Video

La crisi bellica inizia a mordere in maniera sempre più evidente il settore produttivo. Per molte realtà, come le acciaierie ad esempio, il problema è costituito dalla scarsità di materie prime, per le cartiere, invece, è concentrato soprattutto nel costo dell’energia. A rischio la disponibilità della carta per uso domestico, a partire dalla carta igienica fino agli scottex, ma non solo.

Leggi anche > Ucraina, Zelensky: «La terza guerra mondiale potrebbe essere già iniziata»

Con l'invasione dell'Ucraina da parte dell'esercito russo, molti settori iniziano a risentire del caro bollette e caro benzina. Tra questi troviamo senz’altro quello della carta. La produzione sarebbe già scesa del 30 per cento e le aziende interessate starebbero valutando cosa fare. Secondo un approfondimento del Corriere della Sera c’è grande preoccupazione perché i prezzi continuano a salire.

Tutto si riconduce ai prezzi sempre più alti dell'elettricità e del gas. Appena 15 mesi da il prezzo del gas naturale si attestava a 18-20 per megawattora, mentre adesso siamo a 170 euro, dopo un calo che lo aveva visto schizzare addirittura a 340 euro Mwh.

Lo scoppio del conflitto russo-ucraino ha fatto schizzare le quotazioni anche perché Russia, Ucraina e Bielorussia  forniscono ai Paesi del Nord Europa, grandi produttori di carta, la legna per produrla.

SETTORE IN CRISI

Essendo quella della carta una produzione altamente energivora il settore risulta tra quelli a maggior rischio, e molte cartiere d’Europa stanno soffrendo. E l’Italia non fa certo eccezione. Per fare un esempio significativo il gruppo veneto ProGest, tra i maggiori d’Italia, avrebbe deciso lo stop di 6 cartiere. In pratica avrebbe fermato la produzione della carta ad uso domestico, ovvero carta igienica, rotoli e tovaglioli. Si è riservata di decidere se riprendere la produzione nella prossima settimana. E lo spettro della crisi agita molte aziende ed ambiti. Lo stesso settore dei giornali cartacei potrebbe avere conseguenze pesanti.

Per il nostro Paese è un problema serio. L'Italia tra i 9,5 e i 10 milioni di tonnellate di carta, ed abbiamo un primato: siamo i principali produttori di carta igienica in Europa. E il 20 per cento delle carte grafiche viene prodotto nel Belpaese. In termini economici significa 8 miliardi di euro di fatturato e circa 20mila addetti. Ma si parla complessivamente di una filiera con 18mila imprese e un fatturato pari all’1,3% del Pil (22 miliardi di euro).

Lo stop deciso da molte realtà del settore non è, dunque, una cosa indolore. Le ripercussioni sono notevoli. Si va dall’inevitabile innalzamento dei prezzi alle conseguenze negative sul sistema del riciclo, perché se la carta si ferma ne risente anche il settore del riciclaggio.


Ultimo aggiornamento: Giovedì 17 Marzo 2022, 19:38
© RIPRODUZIONE RISERVATA