La Corte di Strasburgo condanna l'Italia per la drammatica vicenda di Annalisa Landi. La donna fiorentina fu ferita insieme alla figlia dal compagno, Niccolò Patriarchi, che in quell'occasione, nel settembre 2018, uccise anche il loro figlio più piccolo, di appena un anno.
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Italia punita dalla Corte di Strasburgo
Per la Corte europea dei diritti dell'uomo, lo Stato italiano non è stato capace di proteggere Annalisa e i suoi figli dalla violenza dell'uomo. Per questo è arrivata una condanna per la violazione del diritto alla vita del piccolo e della donna, puntando il dito soprattutto in direzione della magistratura «rimasta passiva di fronte ai gravi rischi che correva Annalisa». Questa passività, afferma la Corte di Strasburgo, ha permesso all'uomo di continuare a minacciare e aggredire la sua compagna senza alcun ostacolo e in tutta impunità. Lo Stato dovrà versare alla donna 32mila euro per danni morali.
Il dramma di Annalisa, che lo Stato doveva proteggere
I fatti su cui la Corte si è pronunciata risalgono al settembre 2018, quando a Scarperia, un comune in provincia di Firenze, il compagno della donna, incollerito per il pianto del piccolo Michele e una telefonata ricevuta da Annalisa, afferra un coltello e si lancia sulla donna che si è rifugiata sul balcone con i figli.
Italia condannata ancora da Strasburgo
Questa è la seconda volta che l'Italia è condannata per non essere intervenuta prontamente per prevenire una tragedia familiare. «La condanna della Corte di Strasburgo deve suonare come un monito ed essere un incentivo a migliorare, con urgenza», ha affermato la senatrice del Pd Valeria Valente, presidente della Commissione Femminicidio. «Molto è stato fatto sul fronte legislativo, ma ci aspetta molto lavoro e questa sentenza deve spronare tutte le istituzioni italiane, tutti noi, a fare di più per combattere una piaga drammatica e strutturale quale la violenza contro le donne e il femminicidio, che coinvolge anche i minori», ha aggiunto la senatrice. Per la Rete Nazionale-D.i.Re-Donne in Rete contro la violenza «ancora una volta la Corte Edu rileva l'inadeguatezza dello Stato italiano nel tutelare le donne, che denunciano la violenza domestica, e i loro figli».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 7 Aprile 2022, 19:41
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