Uccide l'amante incinta, la moglie: «Una giornata di follia, chiedo scusa ma non lo abbandono»
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«Una giornata di follia, non la so spiegare diversamente. In quella giornata non era lui», ha aggiunto la donna. Il marito nei giorni precedenti all'omicidio appariva schivo e silenzioso. «Io mi pento di non aver insistito di più perché sarei riuscita a farlo parlare e avremmo risolto in un modo o nell'altro, tutto questo non sarebbe successo», dice ancora Maria Cagnina.
La donna poi spera che i suoi figli non siano vittime di ciò che ha compiuto il padre. Ma nonostante ciò non intende abbandonarlo. «Mi potete criticare, potete dire tutto quello che volete, ma lui è il padre dei miei figli e non rimarrà solo - aggiunge - mio marito non sarà abbandonato. Ha sbagliato, pagherà. Io non ho colpa di quello che è successo - conclude - chiedo scusa a lei, al bambino e a tutto il mondo per quello che ha fatto mio marito, non è giustificabile».
Nel corso dell'interrogatorio, l'indagato si è detto «pentito». Borgia, che aveva una relazione con la donna da circa un anno, ha confessato l'omicidio dopo un lungo interrogatorio. Nella sua versione dei fatti continua a ripetere che la vittima lo ricattava, che voleva rivelare alla moglie la loro storia. Una versione che viene contestata dalle amiche di Ana. Secondo Borgia, l'amante gli avrebbe rivelato di aspettare un figlio da lui, minacciando di rivelare la circostanza alla compagna dell'uomo.
«La strada dove è passato il furgone e dove Ana ha tentato la fuga era molto trafficata in quelle ore della mattina - ha detto il comandante della compagnia di Partinico Marco Pisano che ha condotto le indagini - Abbiamo ricevuto una sola telefonata di una donna che si trovava a passare in quel tratto di strada. Donna che non era del comprensorio. Noi ci aspettavamo molte più telefonate ed invece ne è arrivata una sola».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 28 Novembre 2019, 22:04
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