Subisce l'amputazione delle gambe e delle braccia per un tumore, ma si scopre che la diagnosi sarebbe stata errata. Anna Leonori, di Terni, ha scoperto solo dopo l'amputazione che in realtà il tumore non c'era e ha dovuto farsi forza per adattarsi alla sua nuova vita sconvolta da un errore medico. Anna è riuscita a farcela anche grazie all'aiuto di Bebe Vio che l'ha aiutata a trovare le giuste protesi.
Il supporto di Bebe Vio
La campionessa di scherma, che ha subito l'amputazione degli arti a causa di una meningite, ha voluto aiutare la donna per invitarla a farsi forza. «Le costosissime protesi acquistate grazie alle raccolte fondi di associazioni di volontariato e privati mi hanno cambiato la vita», ha raccontato la Lonori al Messaggero, So bene che non avrò mai più l’autonomia ma mi hanno restituito un minimo di dignità nella vita di tutti i giorni. La quotidianità è fatta di tante cose, alcune non potrò farle mai più da sola, altre grazie alle protesi sì». Accanto a lei c'è stata anche Bebe Vio, oltre alla sua famiglia che l'ha rassicurata dicendo che piano piano avrebbe imparato a gestire la sua nuova vita.
La battaglia legale
Ora la donna vuole prepararsi a una battaglia legale per chiedere il giusto risarcimento che le garantirebbe una vita dignitosa e l'uso delle protesi di ultima generazione: «Non è un capriccio la necessità di avere un risarcimento per quello che ho subito. Vivo ogni giorno con la preoccupazione che si possa rompere un pezzo, cosa che mi costringerebbe a tornare sulla sedia a rotelle».
L'ospedale: «C'è un percorso giudiziario ancora aperto»
C'è un «percorso giudiziario ancora aperto» legato alla vicenda, risalente al 2014, di Anna Leonori, 46 anni, di Terni, dopo l'amputazione di gambe e braccia in seguito a diverse vicissitudini mediche. Lo precisa l'Azienda ospedaliera della città umbra, una di quelle coinvolte, dicendosi «certa della correttezza dell'operato dei propri sanitari». L'Azienda «ritiene doveroso sottolineare che sarà il percorso giudiziario, ancora aperto, a definire eventuali responsabilità ascrivibili alle diverse strutture ospedaliere che hanno avuto in cura la signora».
Ultimo aggiornamento: Martedì 28 Febbraio 2023, 17:05
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