Un tumore al collo dell’utero. L’esigenza di svolgere gli esami di controllo ogni sei mesi. L’opportunità di usufruire dello screening gratuito ma poi un’attesa troppo lunga per ottenere il referto. È indignata una recanatese che ha eseguito il Pap test a inizio dicembre all’ospedale di Recanati ma è ancora in attesa di una risposta. «Viene fatta tanta pubblicità agli screening gratuiti per la prevenzione - dice - ma come si può prevenire se gli operatori rispondono che non sanno quando potrà arrivarmi il referto?». La sua storia è quella di tanti altri utenti come lei che, provando a usufruire dei servizi offerti dalla sanità pubblica, si scontrano con la carenza di personale negli ospedali che spesso costringe i pazienti a rivolgersi al privato.
«Ma questo non è giusto - ribadisce la donna -. Non tutti hanno la possibilità economica di spendere 150 euro ogni sei mesi per il Pap test e altri 250 per la Colposcopia. Poi, come si possono fare prevenzione e cura, soprattutto per le persone già malate come me, se i referti degli esami non arrivano nemmeno dopo due mesi?».
Attesa infinita dell'esito
La recanatese racconta di aver ricevuto l’invito allo screening gratuito. «Mi hanno detto che avrei potuto accedere a questa possibilità, ne ho parlato con il mio ginecologo e ho deciso di fare l’esame gratuitamente. Avrei potuto farlo a pagamento come sempre, ma visto che mi veniva data questa possibilità non ho rinunciato, anche perché, la positività al Pap test dà l’accesso anche alla Colposcopia gratuita.
«Così è tutto inutile»
Secondo lei potrebbero almeno cambiare le modalità di avviso agli utenti. «Inutile scrivere nella lettera d’invito allo screening gratuito che la risposta arriverà entro le 4-6 settimane se poi non è così. Gli operatori che hanno eseguito il test, quando hanno visto la mia cartella clinica avrebbero potuto dirmi che i risultati sarebbero arrivati con molto ritardo. Invece ora mi sento dire è che se ho bisogno di un responso più veloce devo fare l’esame a pagamento. Mi hanno detto che manca il personale e che la precedenza viene data agli esiti dei pazienti che hanno svolto l’esame a pagamento. Ma allora contingentassero gli accessi per garantire risultati in tempi ragionevoli».
Ultimo aggiornamento: Sabato 4 Febbraio 2023, 16:45
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