Tumore al cervello scoperto con l'esame delle urine: la diagnosi precoce rivelata in uno studio

Due scienziati giapponesi hanno scoperto due proteine collegate alla presenza di neoplasie cerebrali che potrebbero rivelare la presenza del cancro in assenza di sintomi neurologici

Tumore al cervello scoperto con l'esame delle urine: la diagnosi precoce rivelata in uno studio

di Paolo Travisi

Delle semplici analisi delle urine potrebbero consentire la diagnosi precoce di una delle patologie più mortali e difficili da sconfiggere, il tumore al cervello. Uno studio giapponese, condotto da un gruppo di scienziati delle università di Tokyo e Nagoya e guidato dai due scienziati nipponici, Takao Yasui e Yoshinobu Baba, ha scoperto due proteine chiave contenute nelle urine, che rivelerebbero la presenza di un cancro in una fase precedente al suo sviluppo conclamato nelle aree cerebrali.

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Scoperte due proteine

Per compiere la ricerca, il team di giapponesi ha prelevato campioni di urine da pazienti con neoplasie cerebrali e scoperto due tipi specifici di proteine, CD31/CD63, associate allo sviluppo di cancro al cervello. Ma lo studio innovativo è andato oltre la scoperta, con lo sviluppo di un dispositivo che diagnostica la presenza di questi specifici elementi nelle urine umane.

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Nuova speranza

Una scoperta che apre la strada alla speranza di una cura mirata, perché permetterebbe di colpire il tumore in una fase precoce, quando la malattia ancora permette delle maggiori possibilità di intervento con percentuali più alte di successo. L'altro vantaggio di questo metodo giapponese, è la non invasività dell'esame e la facilità con cui può essere praticato: «La biopsia liquida può essere eseguita attraverso diversi tipi di fluidi corporei» spiegano i ricercatori giapponesi, secondo cui «questo metodo potrebbe favorire l'identificazione del tumore prima dello sviluppo dei sintomi».

Sebbene la diagnosi precoce di molti tipi di cancro abbia contribuito al recente aumento dei tassi di sopravvivenza, quello legato ai tumori cerebrali è rimasto pressoché invariato per oltre 20 anni, in parte a causa del loro rilevamento tardivo, perché vengono scoperti solo dopo l'insorgenza di sintomi neurologici, come la perdita del movimento o della parola.

Rilevare il tumore quando è ancora piccolo e iniziare il trattamento il prima possibile, potrebbe aiutare a salvare vite umane.

Un possibile segnale che una persona abbia un tumore al cervello è la presenza di vescicole extracellulari, di dimensioni nanometriche coinvolte in una varietà di funzioni, inclusa la comunicazione da cellula a cellula.

 

Cura possibile

Dallo studio alla cura, il passo non è breve, ovviamente ma può essere una breccia contro uno dei mali oscuri che affligge l'umanità. «La nostra piattaforma potrebbe permetterci di far progredire l'analisi dei livelli di espressione di specifiche proteine di membrana negli EV urinari dei pazienti. Questa possibilità rappresenta un significativo passo in avanti nella diagnosi precoce di diversi tipi di cancro», aggiungono gli autori dello studio pubblicato sulla rivista dell'American Chemical Society Nano.


Ultimo aggiornamento: Lunedì 6 Febbraio 2023, 16:57
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