Tribunale respinge il ricorso di due donne sposate: solo una di loro può essere madre dei loro gemelli

I bambini nati dall'impianto dell'ovocita dell'una nell'utero dell'altra

Tribunale respinge il ricorso di due donne sposate: solo una di loro può essere madre dei loro gemelli

di Redazione web

Luisa e Federica, una coppia legata da unione civile, avevano chiesto il riconoscimento della genitorialità di madre per entrambe riguardo a due gemellini nati a giugno. Oggi le due donne si sono viste negare questa possibilità dalla sezione civile del tribunale di Arezzo, che ne ha respinto il ricorso. La causa era stata promossa per estendere anche a Luisa lo status di madre, non solo per Federica, quella che ha partorito i due bambini. Luisa è la donna della coppia che ha fatto la fecondazione eterologa in Spagna per poi trasferire l'ovocita, per una maggiore adattabilità, all'utero di Federica. Il tribunale ha seguito l'articolo 4 comma 3 della legge 40 2004.

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La motivazione del tribunale

 

Il collegio guidato dal giudice Lucia Faltoni ha respinto un ricorso della coppia ad accogliere l'opposizione del ministero dell'Interno e del Comune di Anghiari che ha iscritto come madre all'anagrafe solo Federica.

I giudici hanno specificato nella loro decisione anche che «pur nella comprensione umana del caso e del concreto rapporto genitoriale, non solo intenzionale ed affettivo, ma anche biologico, tra i minori ed entrambe le ricorrenti, tutte donne, l'esigenza di tutela dell'interesse dei minori, allo stato della legislazione vigente, non può legittimare il tribunale a sostituire le proprie valutazioni con quelle spettanti esclusivamente al legislatore». L'avvocato che ha assistito le due donne, Ramona Borri, interpreta così il pronunciamento del collegio: «Il tribunale si è reso conto che c'è uno spazio vuoto da colmare a livello normativo che orienti le decisioni dei tribunali italiani rispetto a quanto di nuovo avviene nella società sul delicato tema della genitorialità ma è ovvio che non spetta al tribunale farlo. Ora dovremo attivarci per raccontare la storia delle due mamme e capire se ci sono davvero spazi per ribaltare questa situazione».


Ultimo aggiornamento: Sabato 18 Marzo 2023, 17:53
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