Raduno degli alpini a Trento, sabotati i treni: «Pista anarchica»

Raduno degli alpini a Trento, sabotati i treni: «Pista anarchica»
Le linee ferroviarie del Brennero, a Lavis, e della Valsugana a Civezzano, in Trentino, sono state sabotate nella notte che ha preceduto l'inizio dell'adunata nazionale degli alpini a Trento, dove, solo nella prima giornata, gli arrivi sono stati 140.000. Un tentativo di sabotaggio, andato a vuoto, è stato compiuto anche sulla tratta Trento-Malè. Un ulteriore episodio di danneggiamento si è verificato sulla Valsugana, a Caldonazzo, in tarda mattinata. Disagi sulla linea del Brennero fino al primo pomeriggio.

A indagare sull'accaduto è la Digos di Trento, che non esclude alcuna pista, compresa quella anarchica. Non risultano rivendicazioni per gli episodi, ma gli incendi di centraline di controllo di velocità dei treni con liquido combustibile, al vaglio degli inquirenti, presentano analogie con modalità di azione anarchiche usate in passato nell'area. Condanne per questi episodi sono venute dall'Associazione nazionale alpini: «Fenomeni deprecabili, ma assolutamente ininfluenti sullo spirito alpino che anima l'Ana», così come dal governatore del Trentino, Ugo Rossi, dal presidente del Consiglio provinciale trentino, Bruno Dorigatti, e dal governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga.

«Nel giorno del loro raduno nazionale, un pensiero speciale a tutti gli alpini. Mentre qualche delinquente cerca di disonorarne la memoria - tra manifesti indegni e sabotaggi vari - noi continuiamo a essere al loro fianco. Onore al corpo degli alpini» ha scritto su Facebook la presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni. Nei giorni precedenti c'erano stati altri episodi di intolleranza verso gli alpini a Trento. Al momento però gli investigatori non ritengono di avere elementi per collegarli ai sabotaggi. Due notti fa le vetrine di un negozio di prodotti dell'adunata erano state prese a sassate. Scritte ingiuriose contro le penne nere erano apparse su alcuni muri del centro di Trento.

Sdegno e condanna a questo proposito sono giunti da vari politici, tra cui il governatore del Veneto, Luca Zaia.
La protesta contro gli alpini era approdata nei giorni scorsi anche alla prestigiosa facoltà di Sociologia, dove, nell'aula studio Rostagno occupata dagli studenti, si sono tenuti seminari contro la guerra. «Definire delinquenti quegli studenti e i gruppi anarchici che hanno occupato la facoltà di Sociologia di Trento, tappezzando i muri della città con scritte ingiuriose e inaccettabili verso il corpo degli alpini, come 'alpini stupratorì e 'alpini assassinì è il minimo» ha commentato il deputato di Forza Italia Roberto Novelli.

Ultimo aggiornamento: Venerdì 11 Maggio 2018, 22:21
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