Treno Frecciarossa deragliato, le testimonianze choc dei passeggeri. Un 21enne: «Credevo di essere morto»

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È stato orribile l'incidente del treno Frecciarossa partito da Milano che è deragliato a Ospedaletto Lodigiano, questa mattina intorno alle 5.30, una ventina di minuti dopo la partenza. I due macchinisti morti, per via dell'impatto - avvenuto quando il treno viaggiava quasi alla velocità massima prevista, cioè a 290 all'ora - sarebbero stati sbalzati a circa 500 metri: a quella distanza sono infatti stati trovati i due corpi di Giuseppe e Mario, le due vittime.

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Alcuni dei soccorritori che sono intervenuti hanno definito la scena «impressionante», all'arrivo nell'area accanto sull'autostrada del Sole dove è deragliato il treno. Appena arrivati sul posto i vigili del fuoco hanno fatto uscire dai convogli i passeggeri e il personale a bordo, tutti in evidente stato di choc. Alle 7.15, all'arrivo della protezione civile, tutte le persone che erano sul treno si trovavano già in sicurezza fuori dal Frecciarossa.

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21ENNE FERITO: CREDEVO DI ESSERE MORTO «Credevo di essere morto», «non riesco a descrivere quel che è accaduto, non me ne rendo ancora conto. Il treno andava velocissimo, forse ai trecento chilometri all'ora. All'improvviso ho sentito una botta violenta. Un boato fortissimo», è il racconto di uno dei feriti del deragliamento ferroviario del Lodigiano, un giovane di 21 anni ricoverato al pronto soccorso dell'ospedale di Piacenza, in una testimonianza raccolta dall'edizione online del quotidiano piacentino Libertà.

Il ragazzo, straniero, viaggiava nella seconda carrozza, vicino al finestrino, insieme a un amico. «Ci siamo stretti forte la mano per evitare di cadere - racconta a poche ore dal deragliamento del treno sulla linea alta velocità a Livraga, nel Lodigiano - Il vagone si è ribaltato e noi, in attesa dei soccorsi, siamo usciti attraverso un buco per metterci in salvo. Per un quarto d'ora, purtroppo, siamo rimasti bloccati a bordo. Credevo di essere morto. Sono musulmano, ho chiuso gli occhi e ho pregato».

TESTIMONE: NOI MIRACOLATI «Siamo stati fortunati, miracolati, sembrava di stare sulle montagne russe». Sono le prime parole di Chiara, 30 anni, psicologa di Milano che per una trasferta di lavoro stamani era a bordo del Frecciarossa 1000 deragliato in provincia di Lodi. La donna ha parlato all'uscita del pronto soccorso dell'ospedale di Lodi, dove le è stata diagnosticata una contrattura cervicale.

"PENSAVAMO FOSSE FINITA" «Ero nella carrozza con altre persone e a un certo punto abbiamo sentito un grosso rumore, il treno è deragliato e ci siamo trovati sottosopra, c'è stato un pò di panico, pensavamo che fosse finita, se ti ribalti con un treno a 300 km all'ora non pensi che rimani lì a parlare»: questo il racconto del tragico incidente di questa mattina fatto da uno dei superstiti, il 28enne Alex Nuvoli, visitato al pronto soccorso di Vizzolo Predabissi, nel Milanese.

Ultimo aggiornamento: Giovedì 6 Febbraio 2020, 13:20
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