«Sei nero, ma lo paghi il biglietto?»: insulti razzisti choc sul treno Regionale

«Sei nero, ma lo paghi il biglietto?»: insulti razzisti choc sul treno Regionale
«Hai fatto il biglietto? Fammi vedere il biglietto», poi una serie di insulti razzisti ad un ragazzo di colore fatti da un uomo e ripresi con il cellulare da una ragazza su un treno in viaggio da Milano a Verona. Inizia così, una storia di razzismo condivisa sui social da chi ha il coraggio di dire no all'odio gratuito. Come quella di chi fa partire sul cellulare 'faccetta nera' quando salgono persone di colore sull'autobus.

Denuncia con un video un episodio di razzismo sul treno, riempita di insulti



E se il ragazzo che ha postato il video girato su un autobus milanese ha poi preferito cancellarlo, la giovane che ha ripreso la sceneggiata di un uomo sul treno in viaggio da Milano a Verona ha deciso di condividerlo e, per dare all'episodio la massima rilevanza, lo ha girato ai Sentinelli di Milano, che a loro volta hanno chiesto di condividerlo. Quanto basta per venire poi insultati e minacciati, come successo alla giovane, violentemente presa di mira sulla sua bacheca social. Su quanto accaduto la Security di Trenord sta collaborando con la Polfer per tutte le verifiche del caso. Nel video si vede chiaramente l'uomo - maglietta verde, pantaloncini da ginnastica e borsello - che si avvicina al giovane seduto chiedendogli insistentemente il biglietto e lo si sente insultare il ragazzo in vari modi. Racconta la ragazza che ha ripreso la scena: «sento che un uomo tra insulti razzisti vari (anche in bergamasco come si può sentire) chiede insistentemente il biglietto ad un ragazzo di colore, che io non vedo perché resta dietro al mio sedile.



»Hai fatto il biglietto? Fammi vedere il biglietto« il ragazzo gli chiede »perché dovrei mostrarlo a te?« e lui impazzisce dicendo che quella maglietta verde è la SUA divisa, e lo accusa continuamente di non avere il biglietto e quindi di non avere diritto ad essere sul treno. »Ô tua quella bici? Pure la bici hai. Ora è mia, spetta a me, sono italiano«. Sento il ragazzo che inizia a non rispondere più, ma lui continua». Poi l'uomo «inizia a prendersela anche con un altro, nell'altro vagone, come si vede nel video, una spintonata, uno sputo, parolacce, »questo è il MIO treno«, »a te non lo controllano solo perché sei colorato«». Ma non finisce qui: «La storia continua, ogni persona di colore che sale la accusa di non avere il biglietto, minaccia di fare una strage prima o poi, perché a lui »i neri gli stanno sui coglioni perché non lavorano«.



Alla fine il ragazzo esausto si allontana. Arriva il controllore, io sto per scendere, gli mostro il biglietto e gli dico quanto accaduto. La sua risposta »sì, ogni giorno è sempre peggio, mi spiace».

E non si può non pensare a un'altra video denuncia sull'odio che viaggia su rotaie, fatta lo scorso maggio da un capotreno, che in un video notava che «quando fai la multa a qualcuno c'è sempre un altro che alza la voce e dice 'agli extracomunitari non fate nulla, quelli viaggiano gratis'. In chiusura del suo post la giovane sottolinea che »quel «signore» era perfettamente lucido, parlava al cellulare con la sua compagna in modo normalissimo, la sua frustrazione veniva sfogata così, nel modo più orribile«.

Intanto oggi i promotori della piattaforma 'Odiare ti costa', i filosofi Andrea Colamedici e Maura Gancitano, insieme alla scrittrice Michela Murgia e all'avvocata Kathy La Torre, hanno incontrato i vertici di Facebook, che hanno promesso di sostenere le attività di sensibilizzazione sull'odio in rete.

Ultimo aggiornamento: Giovedì 1 Agosto 2019, 21:06
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