Accettò una trasfusione: Grazia, testimone di Geova, ha perso le tre figlie. «Non so dove siano»
Dopo un travaglio interiore, Grazia accettò di seguire le indicazioni dei medici, ma da quel momento tutta la sua vita cambiò. Il primo trauma fu l'espulsione dai Testimoni di Geova, poi l'allontanamento delle tre figlie, anche loro testimoni di Geova. Accusandola di essere una peccatrice, le tre ragazze di 30, 25 e 21 anni troncarono il rapporto con la famiglia e abbandonarono la casa dei genitori, ospitate da altri testimoni di Geova nella stessa Colliano.
Testimone di Geova ripudiata dalla comunità per una trasfusione di sangue
Tre settimane fa l'ultimo choc, le tre figlie hanno lasciato Colliano e ora la famiglia non sa dove siano. «Papà, il vostro fratellino ed io vogliamo solo essere sicuri che stiate bene - dice la donna lanciando un appello alle figlie -. Rispettiamo le vostre decisioni in campo religioso, questo è fuori discussione. Ma voi rendetevi conto del nostro dolore, voi sapete il bene che vi vogliamo, chiamateci». «Questi due orsacchiotti erano delle bambine, ora mi sono rimasti solo loro», le sue parole, guardando con nostalgia i giocattoli delle sue figlie di cui non ha notizie da tre settimane.
La madre sfoglia l'album di famiglia con le foto delle sue ragazze da piccole, si ferma sull'immagine di loro tre sorridenti attorno all'ultimo nato in ospedale, e non riesce a darsi pace. «Io ho vissuto il terremoto dell'Ottanta - racconta amareggiata -, se quella tragedia si ripetesse oggi, se ci fosse una scossa proprio in questo momento, io non saprei in quale casa sono le mie figlie. Questo non riesco ad accettarlo. È già accaduto in passato un incidente e noi siamo rimasti all'oscuro di quello che era successo, scoprendolo solo molto dopo. Non è normale per un genitore che ha cresciuto con sacrifici i propri figli non sapere dove si trovino, non so che cosa fare, spero che riescano a capire quanto stiamo soffrendo per loro e si facciano vive».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 15 Febbraio 2019, 18:53
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