Trapianto di rene da un donatore anonimo: «Mi ha salvato la vita, gli scriverò una lettera»
di Domenico Zurlo
Tumore al cuore rimosso senza aprire il torace: l'intervento eccezionale a Torino
Intervistato dal Corriere, l’uomo ha raccontato di essere in lista d’attesa per il cross over, l’incrocio con un’altra coppia donatore-ricevente. «Aspettavamo da tre anni. La dottoressa mi ha chiamato al cellulare, ho pensato subito al futuro e l’ho immaginato migliore, per me e per i miei bambini - ha detto - Ho conosciuto mia moglie che ero già malato, quando sono entrato in dialisi eravamo fidanzati. Anche il viaggio di nozze ruotava intorno alla mia malattia, con tappe in cui fosse possibile fare la dialisi».
Proprio la moglie Francesca avrebbe voluto donare il rene per lui, ma non c’era compatibilità: poi la lunga attesa, la buona notizia a metà aprile e l’operazione a Milano, dalla Sicilia di cui Maurizio è originario. E la paura prima dell’intervento: «Mi incoraggiava la speranza di una vita migliore», dice. Martedì dopo le 13 è arrivato il contenitore con il rene, trasportato da due agenti della Polizia stradale a bordo di una Lamborghini.
La vita dell’uomo è pronta a cambiare: «Prima dovevo sottopormi alla dialisi tre volte a settimana, era limitante - conclude - La prima cosa che faremo? Un viaggio di famiglia». E sebbene la voglia di scoprire chi è il buon samaritano sia forte, marito e moglie non lo cercheranno perché le regole in questo caso sono chiare e severe: vige l’anonimato. «Per lui abbiamo solo parole di gratitudine. Potremmo scrivergli una lettera, faremo così».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 31 Maggio 2018, 16:57
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