Una disgrazia, una fatalità. Non covano sentimenti di vendetta i genitori di Tommaso D'Agostino, il bambino di quattro anni ucciso da un'auto piombata nel cortile della Scuola per l'infanzia Primo Maggio dell'Aquila. A dirlo è il papà Patrizio: «La madre dei gemellini non c’entra nulla, non coviamo un senso di vendetta nei confronti di quella donna. Sarà disperata quanto noi, anche la sua vita in fondo è stata rovinata. Si vede che il Signore aveva bisogno di un angelo e ha scelto Tommaso», ha detto l'uomo in una lunga intervista a La Repubblica. Nella tragedia, avvenuta mercoledì pomeriggio, altri cinque bambini sono rimasti feriti. In tre sono stati trasferiti in ospedale a Roma.
Patrizio D'Agostino ha ricostruito quanto accaduto in quegli attimi concitati, quando dal balcone della sua casa nella frazione di Pile, a pochi metri dall'asilo, ha visto l'auto piombare nel cortile e insieme alla madre - la nonna di Tommaso - si precipitato ad accertarsi che il figlio stesse bene.
Per quanto riguarda la donna proprietaria della Passat che ha sfondato il cancello dell'asilo, Patrizio ha detto che se volesse incontrarli, lui e la moglie - che sposerà oggi in comune anticipando le nozze previste per il 3 luglio ma senza alcuna cerimonia in chiesa e tantomeno festeggiamenti - sarebbero pronti ad abbracciarla: «Vivrà con questo peso per tutta la vita».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 20 Maggio 2022, 17:06
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