Terremoto in Molise, tra rischio sismico e incubo profezia nelle stesse zone distrutte nel 1456

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di Enrico Chillè
Una scossa di terremoto di intensità medio-forte, fortunatamente avvertita con meno violenza ma anche in un maggior numero di comuni grazie alla profondità dell'ipocentro (31 km), relativamente alta rispetto a quelli del cratere sismico del Centro Italia. Il sisma di ieri mattina, registrato in Molise, non sarebbe direttamente collegato alla sequenza innescatasi col terremoto del 24 agosto 2016, ma è bastato per spaventare, non poco, le popolazioni residenti in un territorio a forte rischio sismico. Anche perché c'è una strana profezia che da giorni sta spaventando i più creduloni nel Sud Italia.

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Il presidente dell'Ingv, Paolo Dogoni, è abbastanza scettico sull'ipotesi che il terremoto in Molise sia dovuto all'attivazione di una faglia a causa dell'attività sismodinamica in Centro Italia: «Stiamo monitorando tutte le scosse successive, ma per intensità e profondità dovrebbe trattarsi di un evento completamente estraneo allo sciame partito col terremoto che ha distrutto Amatrice. Per caratteristiche, la scossa di ieri è più simile a quelle registrate negli ultimi mesi in Puglia. Si tratta di un segmento distinto da quello comunemente chiamato Amatrice-Norcia-Visso, con scosse di intensità e frequenza decisamente minori».

La scossa di ieri ha causato il panico tra la popolazione e i sindaci di diversi comuni hanno deciso di tenere chiuse le scuole, mentre molti residenti hanno scelto di passare la notte in auto e non dormire in casa. L'area in cui è avvenuto il terremoto, d'altronde, è da sempre soggetta a rischio sismico anche se la classificazione ufficiale parla di sismicità media, di livello 2. Questi dati potrebbero però essere presto rivisti perché uno studio ha rilevato che nella vicina area del Matese c'è un'attività magmatica sotterranea che potrebbe causare movimenti tellurici anomali e potenti.

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Senza dimenticare, e le popolazioni lo sanno bene, i grandi terremoti che distrussero i centri abitati nei secoli passati: il più violento, con una magnitudo stimata pari a 7.1, avvenne il 5 dicembre 1456 e rase al suolo interi paesi tra Molise, Abruzzo e Campania. In quell'occasione, dopo la morte di oltre 20mila persone, alcune zone furono ripopolate con immigrati provenienti dalla Croazia e questo spiega come mai Acquaviva Collecroce, uno dei comuni più vicini all'epicentro della scossa di ieri (studi più approfonditi dell'Ingv, a 24 ore di distanza dal sisma, hanno localizzato con maggior precisione nel comune di Montecilfone), sia uno dei tre centri bilingue italo-croati presenti sul nostro territorio nazionale.
Altri significativi terremoti avvenuti della zona sono quello di magnitudo 6.6 del 26 luglio 1805 e quello di magnitudo 5.7 del 31 ottobre 2002, che causò il crollo della scuola di San Giuliano di Puglia (Campobasso).



Negli ultimi giorni, inoltre, si è diffusa con una certa viralità una profezia allarmante lanciata da una sedicente profetessa brasiliana, Gustan Luciane Johansson, che ha annunciato tre violenti terremoti in tutto il mondo per il prossimo 28 aprile. Secondo quanto annunciato dalla (presunta) veggente, si tratterà di un chiaro messaggio inviato da Dio sulla Terra e uno dei tre devastanti terremoti dovrebbe colpire il Sud Italia, poiché la donna ha parlato di Pozzuoli. Ad ogni modo, si tratta dell'ennesimo, delirante annuncio creato ad hoc per essere diffuso sul web, puntando sui timori di popolazioni che vivono a ridosso di faglie attive in un paese che, come il nostro, ha un elevato rischio sismico da Nord a Sud. La mossa migliore è sempre quella di essere preparati sulla prevenzione sismica, consultando le linee guida della campagna Io non rischio, lanciata dalla Protezione Civile.

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Ultimo aggiornamento: Giovedì 26 Aprile 2018, 21:09
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