Terremoto nel Sannio, studenti via dalle scuole. L'Ingv: «Scosse più forti? Non possiamo escluderlo»

Terremoto nel Sannio, studenti via dalle scuole. L'Ingv: «Scosse più forti? Non possiamo escluderlo»
Terremoto a Benevento, continua il preoccupante sciame sismico che va avanti ormai da ieri sera: questa mattina alle 11.27 una scossa di magnitudo 3.2 è avvenuta nella zona di Ceppaloni ad una profondità di circa 11 km. Il terremoto è stato localizzato dalla Sala sismica dell'Ingv di Roma.

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Successivamente altre tre scosse di magnitudo 3.1, 3 e 2.9 (la prima alle 12.15, seconda e terza alle 12.35) sono state segnalate sempre nel beneventano, le prime due con epicentro a San Leucio del Sannio, la terza ancora a Ceppaloni. Già ieri sera c'erano state altre due scosse di 2.9 e 2.2, mentre questa mattina prima delle 8 era stato segnalato un altro evento sismico di magnitudo 2.7. Alle 11.27 la più forte, appunto di magnitudo 3.2.



STOP LEZIONI A SCUOLA In strada si stanno riversando tanti studenti, che per precauzione, sono stati fatti uscire anticipatamente dalle scuole. Quelli del liceo classico Giannone di piazza Risorgimento sono stati prima fatti uscire, poi sono rientrati per recuperare gli zaini e sono tornati a casa. Nel frattempo, il sindaco di Benevento, Clemente Mastella, ha convocato una riunione del Coc (Centro Operativo Comunale) per le 13,30 «per fare - si legge nella comunicazione - un esame della situazione alla luce dello sciame sismico attualmente in atto. 

L'INGV: SCOSSE PARTE DI UNA SEQUENZA Le scosse di terremoto avvertite questa mattina in provincia di Benevento, di magnitudo compresa tra 2.2 e 3.2, fanno parte di una sequenza che finora ha visto localizzate dalla rete sismica nazionale circa 20 scosse di bassa magnitudo negli ultimi giorni. Lo ha detto all'ANSA la sismologa dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Lucia Margheriti. «Non è inusuale che si verifichino piccole sequenze: accadono spesso, con decine o centinaia di terremoti e spesso non portano a eventi più forti. Ma va precisato - ha detto Margheriti - che non abbiamo nessuna capacità di prevedere i terremoti e non possiamo escludere il verificarsi di scosse più forti».

La sismicità interessa infatti «un'area ad alta pericolosità sismica dove si deve essere preparati alle emergenze sismiche». Le scosse di questi giorni si stanno verificando in un'area in cui «la sismicità - ha aggiunto - non è stata frequente negli ultimi anni, i terremoti sono più numerosi e si verificano in altre aree della provincia di Benevento a nord est della città, dove storicamente si sono concentrate nel scosse più forti». Tuttavia «va ricordato che la zona si colloca in un'area ad alta pericolosità sismica, come tutto l'Appennino Meridionale».

Le scosse sono state avvertite dalla popolazione, che si è spaventata, anche per il fatto che un osservatorio sismico locale, il Luigi Palmieri, ha comunicato il verificarsi di un numero maggiore di scosse di magnitudo bassa: «Il fatto che l'osservatorio rilevi più scosse di bassa magnitudo non è sorprendente - ha osservato la sismologa dell'Ingv - perché ha molte stazioni sismiche concentrate nell'area dove avvengono i terremoti di questi giorni, la rete sismica nazionale è costruita per registrare le scosse di magnitudo maggiore di 2.0».
Margheriti ricorda inoltre che «nella sala di sorveglianza dell'Ingv tutti i sismogrammi sono controllati da esperti sismologi in maniera accurata».

Ultimo aggiornamento: Lunedì 25 Novembre 2019, 14:58
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