Palermo, terrapiattisti a convegno: «Le Torri Gemelle? Scatole vuote, servivano per le antenne»

Terrapiattisti a convegno: «Le Torri Gemelle? Scatole vuote, servivano per le antenne»
«Dobbiamo rottamare tutta la scienza che ci hanno fatto studiare, non abbiamo ancora le risposte. Ci vogliono nuovi studi». Parole di Albino Galuppini, uno dei relatori principali del convegno mondiale dei terrapiattisti in corso di svolgimento a Palermo. Non sono mancati momenti di tensione. Quando lon stesso Galuppini dice che «il sole, piccolo piccolo, gira sopra la terra piatta percorrendo una spirale ed è per questo che cambiano le stagioni», uno dei partecipanti, un fisico, gli chiede: «Percorre la spirale in base a quale principio?». A rispondere è un terrapiattista: «Quando avremo il Cern a disposizione lo scopriremo».
 
 

Torri Gemelle. «Le torri gemelle erano scatole vuote». È la teoria di Albino Galuppini, uno dei relatori del convegno dei terrapiattisti in corso a Palermo. Galuppini mostra una immagina delle torri gemelle, abbattute nel 2001, ancora in costruzione. «Come vedete ancora i lavori erano in corso e già svettavano le antenne verso l'alto, che servivano per simulare le emissioni satellitari». E agli scettici presenti in aula, non pochi, dice: «informatevi 'zeteticamentè». A chi gli chiede cosa intende quando parla di «scatole vuote», replica: «Secondo una teoria, i due grattacieli erano qausi del tutto vuoti, tranne qualche ristorante o bar. Proprio perché in realtà a loro servivano i palazzi come 'porta antenne».

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I finestrini degli aerei. «Osservando l'orizzonte si intuisce chiaramente che la terra è piatta. Infatti a breve elimineranno i finestrini dagli aerei». Ne è convinto Albino Galuppini, uno degli organizzatori del convegno internazionale dei terrapiattisti in corso a Palermo. «Viviamo dentro una di gabbia di controllo senza sbarre che ci controlla - dice Galuppini - chiedete agli autori di Matrix, un film profetico e predittivo».

Convegno a Palermo tra seguaci e scettici. «Mi affascina la loro tesi della terra piatta, perché hanno delle dimostrazioni empiriche interessanti.
Io ci credo e sono qui per questo». Eliana Urbano Raimondi, nella vita si occupa di allestire mostre ma oggi si trova a Palermo per seguire il convegno organizzato dai terrapiattisti organizzato da un gruppo di persone che da anni si battono per questa teoria. «Sono venuta qui spontaneamente per approfondire un sistema che mi ha affascinata», dice Eliana. Ma nella sala convegni dell'hotel Garibaldi c'è anche chi non crede alla teoria dei terrapiattisti. Giovanni è venuto per «curiosità». «Non credo a queste teorie però voglio ascoltare con le mie orecchie cosa hanno da dire», dice. L'unica certezza è che tutti, compresi i giornalisti, hanno pagato 20 euro per assistere al convegno. A parlare sono Albino Galuppini, che nella vita fa l'agricoltore, l'ingeggnere Agostino Favari e Calogero Greco, di Gela, che non vuole dire il mestiere che svolge. «Faccio relazioni sul terrapiattismo», si milita a dire infastidito. In sala, al momento, sono più i giornalisti, i fotografi e gli operatori tv che i partecipanti.

Ultimo aggiornamento: Domenica 12 Maggio 2019, 15:23
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