Termosifoni, le nuove regole: da quando si potranno accendere, orari e temperatura. Il calendario regione per regione

La riduzione dei consumi prevista dal nuovo decreto del Ministero della Transizione Ecologica

Termosifoni, le nuove regole: da quando si potranno accendere, orari e temperatura. Il calendario regione per regione

Nuove regole per l'accensione di riscaldamento e termosifoni anche nelle case private. Le ha stabilite un decreto del Ministero della Transizione Ecologica che ha indicato date, temperature e orari da seguire durante la stagione invernale 2022-2023 per contenere le emissioni inquinanti degli impianti termici e limitare le spese relative. La nuova direttiva impone delle riduzioni, e nello specifico: 15 giorni in meno per quanto riguarda il periodo di accensione, un'ora in meno sulla durata giornaliera, e un grado in meno per la temperatura massima. 

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Riscaldamento: quando si accende quest'anno 

Quest’anno la data d'accensione dei riscaldamenti verrà posticipata di otto giorni, tra inizio di novembre e inizio di dicembre, a seconda delle fasce in cui rientrano le regioni da Nord a Sud. Nello stesso modo lo spegnimento verrà invece anticipato di una settimana, quindi a seconda delle aree, tra la metà di marzo e l’inizio di aprile.

I singoli territori saranno suddivisi in fasce dalla A alla F (dalle più "calde" fino alle più fredde), in base alle quali saranno stabiliti i periodi, oltre che le ore di accensione giornaliere. 

1) Zona A: ore 5 giornaliere dal 8 dicembre al 7 marzo;

2) Zona B: ore 7 giornaliere dal 8 dicembre al 23 marzo;

3) Zona C: ore 9 giornaliere dal 22 novembre al 23 marzo;

4) Zona D: ore 11 giornaliere dal 8 novembre al 7 aprile;

5) Zona E: ore 13 giornaliere dal 22 ottobre al 7 aprile;

6) Zona F: nessuna limitazione. 

Le zone 

 

Zona A: ci saranno le restrizioni maggiori. Si tratta di Lampedusa e Linosa insieme ad altre aree della Sicilia come Porto Empedocle. 

Zona B: Sicilia e Calabria, con le province di Agrigento, Catania, Palermo, Reggio Calabria, Siracusa e Trapani.

Zona C: Sardegna e aree del Centro-Sud, le città della fascia adriatica più le province di Cagliari, Cosenza, Napoli, Bari, Salerno, Oristano e Taranto.

Zona D: Centro Italia, con qualche caso tra Nord e Sud, province di Roma, Firenze, Pisa, Livorno, Siena insieme a Genova, Vibo Valentia, Avellino e Caltanissetta.

Zona E: province di Bologna, L’Aquila, Venezia, Trieste, Verona, Bergamo, Parma, Perugia, Potenza, Arezzo, Bolzano, Alessandria, Padova e Udine.

Zona F: i comuni dell’arco alpino come Bolzano, Aosta, Belluno, Sondrio con alcuni centri nelle province di Bergamo e Varese.

Le temperature

 

Il nuovo decreto prevede la riduzione di 1° della temperatura ammessa negli ambienti (sia uffici pubblici e privati che nelle case) che passa dai 20° a 19° (con +2° di tolleranza).

Per gli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali ed assimilabili la temperatura massima consentita è di 17° (+2° di tolleranza).

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Le eccezioni

 

La stretta sui consumi non riguarda le utenze sensibili, quali ospedali, RSA, case di cura, scuole materne e asili nido, piscine ed edifici alimentati a energia solare. Il decreto prevede altresì delle deroghe in caso di situazioni climatiche molto avverse, previa autorizzazione delle autorità comunali. 


Ultimo aggiornamento: Martedì 8 Novembre 2022, 16:51
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