Rapina in una gioielleria, il titolare spara e uccide due banditi. Gli era già accaduto nel 2015: «Moglie e figlia legate in bagno»

Rapina in una gioielleria, il titolare spara e uccide due banditi. Gli era già accaduto nel 2015: «Moglie e figlia legate in bagno»

di Domenico Zurlo

Una tentata rapina ad una gioielleria è finita ieri nel sangue a Grinzane Cavour, in provincia di Cuneo: il bilancio è di due banditi morti e un terzo in fuga, dopo che il titolare ha aperto il fuoco. Una scena da far west, poco prima della chiusura del negozio al civico 71 di via Garibaldi, lungo la provinciale che collega Alba e Barolo: terrorizzati i passanti, qualcuno illeso per una questione di pochi metri. «Mi batte il cuore, è stato terribile: ho avuto paura di morire», le parole di una ragazza, che passava di lì per caso e si è trovata davanti alla terribile scena.

Rapina a Cuneo, arrestato il terzo bandito. Gli altri due uccisi in strada dal gioielliere

L’uomo, Mario Roggero, proprietario della gioielleria che porta il suo nome, ci era già passato sei anni fa: il 22 maggio del 2015 era stato vittima di una rapina violenta ad opera di due uomini, di cui uno vestito da donna, che erano entrati nel suo negozio, lo avevano picchiato a sangue e avevano legato con delle fascette sia lui che moglie e figlia, chiuse in bagno.

Per guarire dalle ferite il gioielliere impiegò diverse settimane. Stavolta, forse memore di quei momenti drammatici, ha impugnato un’arma da fuoco e non ha esitato a sparare contro i tre rapinatori, uccidendone due e mettendone in fuga un terzo, ancora non identificato e che secondo i testimoni sarebbe scappato in auto: posti di blocco sono già stati allestiti in tutta la provincia.Almeno cinque i colpi di pistola esplosi: i due banditi sono morti a pochi metri dall’ingresso, uno in mezzo alla strada, l’altro all’angolo con una vita laterale.

 

Subito sono intervenuti i soccorsi del 118, ma era troppo tardi. «Stavamo preparando i lavori del Consiglio comunale, quando abbiamo sentito gli spari in strada», racconta il sindaco Gianfranco Garau davanti al municipio, a due passi dalla gioielleria. «Mi sono spaventato e sono sceso a controllare - aggiunge il primo cittadino - So che è stata presa di mira una famiglia onesta e per bene, ora sotto choc.

Che pochi anni fa era già stata presa di mira, aggredendo violentemente il titolare, moglie e figlia. Una scena che purtroppo si è ripetuta, ma questa volta i banditi erano armati». All’epoca il bottino tra gioielli e orologi fu di circa 300mila euro. Stavolta è andata diversamente.


Ultimo aggiornamento: Giovedì 29 Aprile 2021, 08:32
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