Sicurezza: «Sì alle telecamere private puntate fuori casa»

Sicurezza: «Sì alle telecamere private puntate fuori casa»

di Mario Fabbroni
Via libera alle telecamere installate sulle mura perimetrali esterne di palazzi e singole abitazioni, che vengono puntate a riprendere quello che accade nella pubblica via.
I cittadini che le posizionano per tutelare la sicurezza dei loro beni, propria e dei familiari, non commettono alcun reato nei confronti delle altre persone che vivono o lavorano nella stessa strada. Per essere a posto con la legge, basta che appositi cartelli avvisino della presenza del sistema di videoripresa. con cartelli posti prima che i sogetti entrino nel raggio d'azione delle telecamere. I giudici della Cassazione hanno infatti assolto con la formula «perchè il fatto non sussiste», due proprietari di diversi appartamenti di uno stabile a Chieti, condannati a sei mesi di reclusione per «violenza privata», che avevano installato telecamere «a snodo telecomandabile per ripresa visiva e sonora orientate su zone e aree aperte al pubblico transito». Secondo la Corte di Appello dell'Aquila, gli abitanti della zona erano costretti «a tollerare di essere costantemente controllati nell'espletamento delle loro attività lavorative e nei movimenti». Gli ermellini invece non hanno ravvisato il reato di violenza privata il reato di violenza privata, «trattandosi di condizionamenti minimi indotti» dalla videosorveglianza.

mario.fabbroni@leggo.it
Ultimo aggiornamento: Martedì 14 Marzo 2023, 16:07
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