Tamponi al confine con la Francia, la rivolta di Ventimiglia. «Catastrofe per il commercio»

Tamponi al confine con la Francia, la rivolta di Ventimiglia. «Catastrofe per il commercio»
Rabbia a Ventimiglia sull'ipotesi del sottosegretario alla Salute, Sandra Zampa, di istituire controlli sanitari in entrata e uscita dalla Francia. Il sindaco Gaetano Scullino mostra tutta la sua contrarietà «È impensabile bloccare il lavoro e gli scambi commerciali: il danno potrebbe essere incalcolabile e superiore al rischio contagio. Quindi chiedo di adottare molta prudenza. I tamponi non danno esiti immediati e i test sul sangue, lo sappiamo, danno solo indicazioni. Quindi, all'inizio si potrebbero effettuare tamponi su base volontaria o a campione, ma senza bloccare l'economia frontaliera». 
   

Il sindaco: frontiere restino aperte

«Le frontiere devono rimanere aperte - ha detto Scullino - ma trovo ragionevole che l'Italia, e in modo reciproco la Francia, valutino di proteggersi.
Occorre ragionare bene ed evitare che la precauzione si trasformi in un danno maggiore del rischio Covid19». Ogni giorno circa quattromila frontalieri si recano in Francia o nel Principato di Monaco per raggiungere il posto di lavoro. Viceversa migliaia di francesi entrano in Italia per recarsi a Ventimiglia a acquistare sigarette e generi alimentari. «Se dai primi risultati di uno screening sperimentale dovessero emergere evidenze di diffusione del virus - conclude Scullino - allora, si potrà intervenire in modo più incisivo, ma bloccare tutto senza prima aver calcolato quali sono i rischi di diffusione potrebbe risultare da irresponsabili».

Ultimo aggiornamento: Domenica 30 Agosto 2020, 17:52
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