Ivrea, tabaccaio uccide ladro moldavo durante una rapina notturna: indagato per eccesso di legittima difesa. Salvini: «Piena solidarietà»

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Un tabaccaio ha sparato e ucciso un ladro che aveva tentato l'assalto nella notte alla sua tabaccheria. È successo a Pavone Canavese, alle porte del quartiere San Bernardo di Ivrea. Tre persone hanno tentato l'assalto alla tabaccheria, in via Torino: il titolare, che abita sopra il locale, è uscito con una pistola e ha ucciso uno dei malviventi, originario della Moldavia. Ascoltato in procura, l'uomo è stato indagato per eccesso colposo di legittima difesa. Salvini gli ha manifestato la sua «piena solidarietà».
 
 


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Indaga la polizia. La sparatoria è avvenuta poco dopo le 3. Sarebbero stati sparati sette colpi. I due complici sono riusciti a scappare. Marcellino Iachi Bovin, detto Franco, 67 anni, assistito dall'avvocato Sara Rore Lazzaro, si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al pubblico ministero Giuseppe Drammis e al procuratore di Ivrea, Giuseppe Ferrando.

La vicenda del ladro ucciso da un tabaccaio a Pavone Canavese potrebbe diventare uno dei primi 'casi di specie' dopo l'entrata in vigore della nuova legge - appena due mesi fa - sulla legittima difesa. Ma al momento l'esito giudiziario della vicenda non è scontato. Marcellino Iachi Bonvin risulta indagato dalla procura di Ivrea affinché - secondo quanto sottolineato dallo stesso Procuratore - gli sia garantito il diritto della difesa legale e la presenza di un avvocato. Secondo le nuove norme la difesa è sempre legittima, perché la proporzione tra difesa e offesa viene riconosciuta «sempre» quando una persona reagisce con un'arma all'aggressione o alle minacce subite in casa o nel luogo di lavoro, e non è punito chi reagendo in quel modo, era «in stato di grave turbamento».

In casi del genere resta comunque in piedi la necessità che la magistratura accerti i fatti facendo indagini: è per questo che per gli inquirenti di Ivrea sarà fondamentale ascoltare la prossima settimana la versione del tabaccaio di Pavone Canavese. Secondo la legge non si mette in discussione la reazione di chi difende se stesso, altri o i propri beni usando un'arma detenuta legittimamente (o un altro mezzo simile), riconoscendo che la sua reazione è «giustificata» e non eccessiva. Di conseguenza non si può essere puniti. Non si è punibili nemmeno se si è profondamente turbati dal pericolo che si è trovato di fronte. Aspetti normativi, questi, che sembrano andare a favore del tabaccaio di Pavone Canavese.

Nel caso di Iachi Bonvin, infatti, le armi erano regolarmente denunciate, lo stesso commerciante era stato aggredito più volte e aveva già subito dei furti. Il presunto ladro era incappucciato, come i complici che sono fuggiti, e aveva un palanchino. Se assolto penalmente, Iachi Bonvin non sarebbe neppure obbligato a risarcire - civilmente - i familiari del presunto ladro: la nuova normativa sancisce che non c'è responsabilità di chi ha agito in condizioni di legittima difesa. L'articolo 8 della legge, inoltre, prevede che l'indagato potrà contare sul gratuito patrocinio se il suo procedimento è stato archiviato, prosciolto o si è riconosciuto il non luogo a procedere.

«Totale solidarietà al tabaccaio, che spero possa fruire della nuova legge che garantisce la legittima difesa a tutti», ha detto Salvini. «Attendendo rispettosamente le comunicazioni della procura di Ivrea - ha aggiunto Salvini, parlando a Firenze -, quello che so è che si tratta di un commerciante 67enne incensurato, persona perbene, che deteneva legalmente un'arma, che è stato vittima di 5, 6, 7, 8 precedenti furti e rapine, che stanotte si è svegliato, si è ritenuto in difficoltà, aggredito, ha sparato.
Purtroppo qualcuno è morto: però se invece di fare il rapinatore questa persona avesse fatto un mestiere onesto, oggi staremmo parlando di altro».

Ultimo aggiornamento: Sabato 8 Giugno 2019, 18:04
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