Turista violentata a Sorrento: «Erano in dieci». Tutti licenziati, su Whatsapp si scambiavano i video dello stupro

Turista violentata a Sorrento: «Erano in dieci». Tutti licenziati, su Whatsapp si scambiavano i video dello stupro

di Domenico Zurlo
Il suo è stato un incubo terribile, terminato - ma solo in parte - ieri, quando cinque persone sono state arrestate per ciò che accadde quella notte. La turista inglese stuprata a Sorrento a ottobre del 2016 ha raccontato, scrive il Corriere del Mezzogiorno, ciò che ricorda dell’orrore che ha subìto, da quei giovani che l’hanno drogata e violentata. «Mi sembrava di vedere da fuori ciò che succedeva, come se mi fossi staccata dal mio corpo», le sue parole.

Sorrento, turista drogata e violentata: arrestati cinque dipendenti di un hotel

Quando la donna, 50 anni, si è ripresa dallo stordimento dovuto alle droghe e allo choc legato alle violenze, tornata in Inghilterra ha deciso di denunciare tutto alla polizia del Kent, su consiglio del consolato britannico a Roma, da cui si era recata prima di lasciare l’Italia. Il suo racconto è terribile: «Nella stanza in cui fui portata c’erano almeno dieci uomini nudi, tutti molto giovani», ha detto, descrivendo il tatuaggio di uno dei suoi stupratori, una corona.
 
 

Da quello e da altri piccoli indizi, le autorità italiane hanno identificato per adesso sei presunti partecipanti allo stupro di gruppo: cinque sono in carcere, il sesto è indagato a piede libero. Si tratta di Antonino Miniero, Gennaro Davide Gargiulo, Fabio De Virgilio, Raffaele Regio e Francesco D'Antonio, tutti accusati di violenza sessuale di gruppo. Inchiodati dal loro Dna sul corpo della donna, che in urine e capelli aveva tracce di Z-drugs e Benzodiazepine, le droghe dello stupro. 



Dopo lo stupro, video e foto di quella notte erano diventati per loro oggetto di commenti in un'apposita chat di gruppo denominata «cattive abitudini». Tra le prove recuperate dagli agenti, anche le foto dei due barman scattate proprio col telefonino della donna. E sul profilo Facebook di uno degli arrestati (foto sopra), qualcuno passa agli insulti: «Grande maschio etero, in più di 10 una povera 50enne drogata e stordita... Schifo, rigetto e disgusto!». «Che schifo di uomo, in galera tutta la vita», scrive un'altra persona.

TUTTI LICENZIATI. L'HOTEL: "CI COSTITUIREMO PARTE CIVILE" Intanto l'unico dei cinque dipendenti arrestati dell'hotel Alimuri di Meta di Sorrento ancora in servizio è stato licenziato, secondo quanto rende noto un comunicato della direzione pubbliche relazioni dell'albergo: è l'aiuto cuoco 22enne, che aveva un contratto a tempo indeterminato che è stato rescisso per giusta causa questa mattina. Gli altri arrestati, che erano assunti a tempo determinato, avevano già visto non rinnovati i loro contratti dopo l'inizio delle indagini. Nella nota, la direzione dell'albergo manifesta «piena vicinanza e profonda solidarietà nei confronti della vittima».

«A tal fine - si legge - è ferma la determinazione della società, laddove la Procura decidesse di esercitare l'azione penale, di costituirsi parte civile nei confronti degli ex dipendenti al fine di accertare quanto accaduto e tutelare l'immagine e il buon nome di una struttura e di un'organizzazione aziendale che vanta oltre 500 dipendenti e circa trent'anni di lavoro sempre svolto con ampio apprezzamento da parte della clientela e successi sia in ambito nazionale che internazionale».
Nella nota, infine, la direzione dell'hotel Alimuri rimarca di essere assolutamente estranea ai fatti e di avere «primario interesse affinché si faccia chiarezza sull'episodio».

Ultimo aggiornamento: Martedì 15 Maggio 2018, 22:41
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