Stupro a Piacenza, la Meloni posta il video. Letta e Calenda: «Indegno». E lei ribatte: «Sinistra allo sbando»

Il Pd attacca la leader di Fdi per aver postato le immagini choc. Letta: "Indecente e indecoroso"

Stupro a Piacenza, la Meloni posta il video. Letta e Calenda: «Indegno». E lei ribatte: «Sinistra allo sbando»

Come spesso accade in campagna elettorale, un caso di cronaca - in questo caso uno stupro - diventa un motivo di scontro politico. È quanto accade intorno alla vicenda della donna ucraina di 55 anni aggredita e violentata da un richiedente asilo di 27 anni della Guinea, arrestato poco dopo: un'aggressione avvenuta in pieno centro, alle prime ore del mattino di ieri, a Piacenza.

Dopo che il leader della Lega Matteo Salvini aveva subito calcato la mano sul fatto rilanciandolo sui suoi canali social, la presidente di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni ha postato il video ripreso da un balcone: nel filmato (censurato nel video ma non nell'audio) si sente l'uomo che ansima, e la donna che urla e chiede aiuto. «Non si può rimanere in silenzio davanti a questo atroce episodio di violenza sessuale ai danni di una donna ucraina compiuto di giorno a Piacenza da un richiedente asilo. Un abbraccio a questa donna. Farò tutto ciò che mi sarà possibile per ridare sicurezza alle nostre città», scrive su Twitter la leader del centrodestra.

Pd attacca la Meloni per il video choc

Diverse esponenti donne del Pd hanno attaccato la Meloni proprio per la decisione di postare il video choc. «A proposito del video choc, te lo sei chiesto Giorgia Meloni se per caso non ci sia il reato di omissione di soccorso? Lo sai che è un reato? Ti sei accertata dell'identità dell'autore? Hai chiesto alla donna se acconsente alla diffusione delle immagini?», scrive Sandra Zampa, responsabile dipartimento Salute del Pd. «La campagna elettorale dovrebbe essere un momento in cui si discute con i cittadini del futuro che si immagina per l'Italia. Sta diventando invece l'occasione di mostrare sui social il video di uno stupro. Fermiamoci. La discussione democratica è un'altra cosa. Diffondere queste immagini non è dare una notizia: è illegale. Serve un intervento immediato della Polizia Postale e dell'Ordine dei giornalisti», twitta la deputata del Pd Lia Quartapelle.

E ancora, la sottosegretaria al Mise Anna Ascani: «C'è una donna. Una vittima di uno stupro. E ce n'è un'altra, che cerca voti usando un video che ritrae la prima nel momento probabilmente più orribile della sua vita e mostrandolo a milioni di persone per la sua orrenda propaganda. Non ho parole. Fermati Giorgia Meloni. Fermati». In mattinata arrivano anche le parole del segretario democratico Enrico Letta«Il video postato da Meloni su uno stupro è indecente e indecoroso.

Invito tutti a fare una campagna elettorale in cui ci si confronti sui temi, non si può essere irrispettosi dei diritti delle persone», ha detto l'ex premier a Radio 24.

«Denunciare uno stupro è una cosa, mettere» sui social «il video in cui vede la persona stuprata, esponendola a una marea di persone che vanno a vederlo in modo morboso, è indegno di un paese civile. Meloni ha fatto una cosa indegna di paese civile, e contro le donne. Se fosse mia figlia o sua figlia, non vorremmo che fosse esposta sui social network mentre viene violentata, da una leader politica che si candida a governare il Paese», ha detto il leader di Azione, Carlo Calenda, ospite di Coffee break su La7.

La risposta della Meloni a Letta

Poco dopo è arrivata la risposta della Meloni a Letta: «Non consento a Enrico Letta di diffondere menzogne sul mio conto e fare bieca propaganda sul gravissimo stupro di Piacenza. Il video pubblicato sui miei social è oscurato in modo da non far riconoscere la vittima ed è preso dal sito di un importante quotidiano nazionale, a differenza di quanto da lui sostenuto. Questi metodi diffamatori e che distorcono la realtà sono ormai caratteristici di una sinistra allo sbando, lo sappiamo tutti da tempo, ma a tutto c'è un limite. Soprattutto quando si parla di stupri e violenza sulle donne». 


Ultimo aggiornamento: Martedì 23 Agosto 2022, 12:30
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