Strage Viareggio, la Cassazione delibera: «Una corretta manutenzione avrebbe evitato l'incidente»

Strage Viareggio, la Cassazione delibera: «Una corretta manutenzione avrebbe evitato l'incidente»

Una corretta manutenzione avrebbe evitato la strage di Viareggio. Ad affermarlo sonno i giudici della Corte di Cassazione, riportando nelle motivazioni della sentenza quanto già sostenuto dalla corte di appello di Firenze.

Una corretta manutenzione avrebbe evitato il tragico incidente ferroviario che provocò la strage di Viareggio: «Risulta incensurabile l'affermazione della corte di appello - precisano gli ermellini - per la quale il controllo sulla correttezza della manutenzione avrebbe evitato il sinistro, perché sarebbe emersa l'assenza della documentazione inerente la storia manutentiva del carro e dei suoi componenti e quindi esso sarebbe stato escluso dalla circolazione».

«Il sinistro di Viareggio - ribadiscono sempre i giudici della Cassazione - è stato ritenuto causato dalla rottura di un assile, dovuta alla presenza di crateri di corrosione che avrebbero dovuto essere rilevati in occasione della manutenzione eseguita presso la Jughental ma anche presso la Cima Riparazioni. I «deficit di riparazione», sottolineano ancora i giudici, erano «non occasionali bensì sistemici». 

L'aggravante della violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro non può essere applicata al reato di omicidio colposo contestato per le morti della strage di Viareggio perché le vittime non sono assimilabili a lavoratori, e dunque non può essere loro riconosciuto il rischio lavorativo.

Questo, in sintesi, quanto sostenuto dai giudici della Corte di Cassazione nelle motivazioni della sentenza che ha stabilito, tra l'altro, la prescrizione del reato di omicidio colposo proprio per il venir meno dell'aggravante. «L'integrazione dell'aggravante - sostiene la Cassazione - richiede che l'evento, anche quello occorso in danno di un terzo, sia concretizzazione del rischio lavorativo».

«Radicale l'errore dei giudici della corte di appello di considerare i 32 fatti omicidiari come se si trattasse di un unico fatto reato. A ciò si associa l'errore di ritenere circostanziati tutti gli omicidi in ragione della qualificazione degli stessi come infortuni sul lavoro, senza alcuna considerazione della particolare qualità soggettiva dell'autore del fatto, quasi che essi fossero stati ascritti in ragione di una cooperazione colposa con colui o coloro che fondamentalmente possono ipotizzarsi garanti della sicurezza del lavoro e della salute dei lavoratori più palesemente coinvolti nella vicenda».

La riduzione della velocità a 60 km/h al passaggio del treno cisterna in stazione non era una regola prevedibile quando si verificò la strage di Viareggio ed è stata introdotta successivamente come norma.

Così in sintesi la Cassazione nella motivazione della sentenza sul disastro che, tra l'altro, ha dichiarato prescritto il reato di omicidio colposo per il venir meno dell'aggravante delle violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro. La violazione della regola cautelare della riduzione della velocità a 60 km/h «è stata individuata ex post, con una erronea identificazione della condotta che avrebbe evitato l'evento».


Ultimo aggiornamento: Lunedì 6 Settembre 2021, 23:05
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