Rigopiano, il toccante 'racconto' di una delle vittime: Stefano su Facebook scrive cosa accadde quel giorno

Per iniziativa del fratello di Stefano, Alessio Feniello, la descrizione angosciante di quei momenti in cui ha perso la vita schiacciato dalla neve e dalle macerie. La sua fidanzata riuscì a salvarsi

Rigopiano, il toccante 'racconto' di una delle vittime: Stefano su Facebook scrive cosa accadde quel giorno

di Redazione web

Stefano Feniello è una delle 29 vittime che il 18 gennaio del 2017 ha perso la vita, travolto dalla valanga di Rigopiano. In attesa della sentenza (attesa per il 23 febbraio) per le responsabilità nella morte degli ospiti all'hotel Rigopiano, la storia di Stefano, rivive sui social, grazie ad un'iniziativa dei suoi familiari, in particolare suo fratello Alessio Feniello, che su Facebook ha affidato al fratello scomparso, il racconto di quel giorno. Proprio come se fosse lui a scriverlo.

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Un racconto angosciante

«Il mio nome è Stefano, Stefano Feniello. Sono un ragazzo di 28 anni, sono cresciuto in una famiglia che mi ama ed io amo loro... Sono diventato grande, mi sono innamorato di Francesca, la mia ragione di vita, la mia fidanzata attuale... Ho conosciuto tramite internet un albergo a 5 stelle, l’hotel Rigopiano, ho voluto fare una sorpresa a Francesca per il mio 28esimo compleanno e i 5 anni di fidanzamento fra le vette del Gran Sasso, dalle foto niente male l’albergo, direi che è fantastico...», si legge sul Corriere della Sera.

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La tragedia di quel giorno

E poi il racconto terribile di quel giorno di sei anni fa. «Guardo alla finestra e ci sono 2 metri di neve, non c’è lo spazzaneve che ieri ci ha scortati, sono sicuro che arriveranno, calmo Francesca e le dico che va tutto bene, andremo a casa, il direttore ci dice che ci fa uno sconto se restiamo per un’altra notte, decidiamo di restare perché fuori c’è l’apocalisse, mi siedo di faccia a Francesca, ci riscaldiamo davanti al camino ma un rumore proviene dall’alto, cade tutto, le travi cedono, finisco a metri di distanza, non sento più nulla, ho freddo, non reggo più, qualcosa mi fa male e forse questa volta non ce la farò, la mia vita, la vita che amo mi ha portato via.

Mi chiamo Stefano e non sono più tra voi...».

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In bici per Stefano

Il fratello di Stefano, è partito dalla protezione civile di San Giovanni Lupatoto per una lunghissima pedalata «Verona-Rigopiano, sola andata», in memoria del fratello che non ha più fatto ritorno a casa sua. L’arrivo di Alessio è attesa per il 23 febbraio, giorno in cui «la giustizia dovrebbe finalmente emettere la sentenza di primo grado nei confronti degli imputati per la morte di Stefano e delle altre 28 vittime». 

La fidanzata è viva

Francesca Bronzi, la fidanzata di Stefano, è riuscita a salvarsi dal gelo e dalle macerie, dove è rimasta sepolta per 58 ore a fianco del fidanzato, Stefano, sperando che anche lui fosse vivo, anche se non ha mai risposto alle sua domande. Il papà di Stefano, venne anche indagato per aver violato i sigilli dei vigili del fuoco sulla zona interdetta, perché portò un fiore al suo Stefano. L'uomo fu condannato ad un’ammenda di 4.550 euro. 


Ultimo aggiornamento: Lunedì 20 Febbraio 2023, 10:58
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