Stefano Cucchi, la lettera del generale dei Carabinieri: «L'Arma parte civile contro i militari coinvolti»
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La missiva era stata consegnata a Ilaria Cucchi lo scorso 11 marzo dal generale Roberto Riccardi, portavoce di Nistri, il quale aveva assicurato che l'Arma avrebbe chiesto alla presidenza del Consiglio «l’autorizzazione a costituirsi come parte civile nel processo ai suoi militari». L'intenzione è quella di procedere nei confronti degli autori del pestaggio e delle calunnie (cinque carabinieri ora nel processo in Corte d’Assise) e degli otto accusati di depistaggio.
«Il vostro lutto - si legge nella lettera - ci addolora da persone, da cittadini, nel mio caso mi consenta di aggiungere, da padre... Crediamo nella giustizia e riteniamo doveroso che ogni singola responsabilità nella tragica fine di un giovane sia chiarita, e lo sia nella sede opportuna, un'aula giudiziaria... Io per primo, e con me i tanti colleghi, oltre centomila, che ogni giorno rischiano la vita soffriamo nel pensare che la nostra uniforme sia indossata da chi commette atti con essa inconciliabili e nell'essere accostati a comportamenti che non ci appartengono. Con sinceri sentimenti».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 8 Aprile 2019, 13:56
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