Caso Cucchi, spunta l'intercettazione choc del carabiniere: «Magari morisse»

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Spunta una frase choc nei nuovi atti istruttori depositati oggi dai pm per le nuove indagini sulla morte di Stefano Cucchi. «Magari morisse, li mortacci sua», afferma un carabiniere: si tratterebbe di Vincenzo Nicolardi (imputato per calunnia) in una conversazione con il capoturno della centrale operativa del comando provinciale tra le 3 e le 7 del mattino del 16 ottobre del 2009.

Nei dialoghi si fa riferimento alle condizioni di salute del geometra 31enne che era stato arrestato poche ore prima e si trovava nella stazione di Tor Sapienza. «Mi ha chiamato Tor Sapienza - dice il capoturno della centrale operativa -. Lì c'è un detenuto dell'Appia, non so quando ce lo avete portato se stanotte o se ieri.  È detenuto in cella e all'ospedale non può andare per fatti suoi». Perentoria la risposta di Nicolardi: «È da oggi pomeriggio che stiamo sbattendo con questo qua».

Ultimo aggiornamento: Venerdì 8 Marzo 2019, 11:54
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