TikTok, verso lo stop per i dipendenti pubblici. Ma Salvini si oppone: «No alla censura»

Possibile stop per il social cinese per gli statali, dopo la decisione della Commissione europea dovuta ai pericoli per la privacy

TikTok, verso lo stop per i dipendenti pubblici. Ma Salvini si oppone: «No alla censura»

di Domenico Zurlo

Una volta era il 'solitario', poi arrivò Facebook, adesso i social network, in primis TikTok: sono ancora gli statali, come spesso accade da tempo, a finire nell'occhio del ciclone. Sono passati anni da quando l'allora ministro Renato Brunetta propose i 'punti' da assegnare ai dipendenti pubblici, definiti «fannulloni». Oggi è il suo successore, Paolo Zangrillo, che in un'intervista a Repubblica parla di un possibile stop per TikTok, dopo la decisione della Commissione europea. I motivi non sono legati all'eventuale produttività, ovviamente, ma a eventuali falle di sicurezza, con il social cinese nel mirino delle autorità internazionali per possibili invasioni della privacy dei cittadini.

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Zangrillo: stop TikTok. Ma Salvini è contrario

Nell'esecutivo emergono già i primi distinguo, con l'altolà del vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, che si dice contrario ad ogni tipo di censura. «Bloccare TikTok? È un interrogativo che coinvolge sicurezza e democrazia. Io sono perplesso e sono contrario ad ogni tipo di censura», afferma il leader leghista, che sul social cinese è attivo dal 2019 e conta oltre 848mila follower. E avverte: «In una società liberale, prima di arrivare a 'blocchi' radicali bisogna riflettere bene». 

Il tema «è all'attenzione da qualche giorno», aveva spiegato Zangrillo, precisando come sull'argomento si stia «già impegnando il Copasir», il Comitato parlamentare per la sicurezza che controlla i servizi segreti italiani. «Ma è evidente che il mio ministero, avendo 3,2 milioni di dipendenti, è fortemente coinvolto», aggiunge Zangrillo. Sul tavolo due le opzioni possibili: «muoversi come si è mossa la Commissione europea», che giovedì ha messo al bando il celebre social network dei video brevi, «o eventualmente assumere una decisione diversa».

@matteosalviniufficiale

Bloccare TikTok? È un interrogativo che coinvolge sicurezza e democrazia.

Io sono perplesso e sono contrario ad ogni tipo di censura, in una società liberale prima di arrivare a “blocchi” radicali bisogna riflettere bene. Voi che ne pensate?

♬ suono originale - Matteo Salvini

La decisione dell'Europa

È di due giorni fa la decisione della Commissione Ue e del Consiglio di togliere TikTok dai telefonini dei propri dipendenti. E una mossa analoga viene valutata anche dall'Europarlamento. Dietro questa decisione, ha spiegato il commissario Ue per il mercato interno Thierry Breton, c'è il fatto che «la Commissione europea è un'istituzione e come tale ha un forte focus sulla protezione della sicurezza informatica».

Entro il 15 marzo la app dovrà essere disinstallata dai telefonini aziendali del personale della Commissione e da quelli privati con accesso al servizio di telefonia mobile. Una decisione «sbagliata» e «basata su pregiudizi», è stata la replica del social. Ma mosse analoghe a quelle di Bruxelles sono in vigore già negli Usa, dove una legge del Senato a dicembre ha vietato la app sui cellulari dei dipendenti statali e federali.

TikTok: i dati degli utenti sono sicuri

«I dati degli utenti italiani, così come quelli europei, non sono conservati in Cina ma negli Stati Uniti e Singapore e presto all'interno dell'Unione europea nel data center irlandese. Così come dichiarato pubblicamente più volte, il governo cinese non ha mai chiesto l'accesso ai dati dei nostri utenti e laddove dovesse non li condivideremmo», le parole di Giacomo Lev Mannheimer, responsabile relazioni istituzionali Sud Europa per TikTok. «La nostra strategia di data governance - in conformità al Gdpr - si basa su un approccio volto a limitare il più possibile l'accesso ai dati, riducendone al minimo il flusso al di fuori dell'Europa, nel rispetto di rigidi protocolli di sicurezza. Così come per la decisione della Commissione europea, vorremmo rimarcare la nostra piena disponibilità a chiarire i dubbi del governo italiano, auspicando in un confronto dettato da regole e processi certi e trasparenti».


Ultimo aggiornamento: Sabato 25 Febbraio 2023, 22:31
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