Spostamenti tra Regioni, Boccia: «Movida? Rischiamo di non poter riaprire i collegamenti»

Spostamenti tra Regioni, Boccia: «Movida? Rischiamo di non poter riaprire i collegamenti»
«Per lo 'sblocco' della mobilità tra Regioni, faremo le nostre valutazioni: non è detto, ma potrebbe diventare inevitabile prendere tutto il tempo che serve». Lo dichiara Francesco Boccia sulla Stampa, aggiungendo che «non dobbiamo dimenticare che siamo ancora dentro il Covid 19 e dunque chi alimenta una movida sta tradendo i sacrifici fatti da di milioni di italiani».

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Secondo il ministro agli Affari regionali, «era prevedibile, in qualche modo, che dopo due mesi di Paese chiuso, la gente uscisse e si mettesse, non solo metaforicamente, a correre. Basta guardare in questi giorni i bambini, io penso a mia figlia, che corrono all'impazzata, senza una meta, con una gran voglia di libertà, ad abbracciare la natura e si spera presto anche gli amici. Cosa ben diversa sono gli assembramenti di alcune movide». Che fanno correre il rischio di rimandare la fase 3, «tra l'altro coloro che trasgrediscono le regole di convivenza, tradiscono i sacrifici che loro stessi hanno fatto. Per non parlare degli operatori sanitari, o degli italiani che non ci sono più. Che senso ha bruciare tutto per una notte da movida? Sinora abbiamo usato il metodo del buon padre di famiglia, un pò di bastone e un pò di carota: ha funzionato. Ma attenti ad un eccessivo allarmismo: stiamo parlando di una minoranza».

In riferimento alle decisioni del sindaco di Napoli de Magistris di predisporre un'ordinanza di ulteriore apertura rispetto a quella restrittiva del presidente De Luca, Boccia afferma: «In questa nuova fase abbiamo dato autonomia e responsabilità ai territori dentro linee guida molto chiare.
Nella fase precedente le Regioni potevano 'stringere' rispetto alle linee governative, ora abbiamo capovolto quella impostazione e per fare tornare a vivere il Paese, i territori possono chiudere ma anche aprire. Ma ci vuole collaborazione. Il governo continuerà a monitorare e, se dovesse servire, potremmo decidere di intervenire. Perché noi abbiamo dato a loro la facoltà di organizzare la ripartenza, ma non abbiamo detto: dovete aprire, ma semmai potete aprire. Se il Presidente della Regione Campania De Luca ha predisposto un'ordinanza restrittiva, quella ordinanza va rispettata, su questo non si discute». 

Ultimo aggiornamento: Lunedì 25 Maggio 2020, 11:16
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