Spostamenti tra Comuni e Regioni: a Natale vietati anche nelle zone gialle

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Spostamenti tra Comuni e Regioni vietati anche nelle zone gialle per Natale. Sarebbe questo il piano a cui sta lavorando il governo per evitare che le riunioni tra amici e parenti si trasformino in focolai di contagio. Per renderlo possibile ci vorrà, come sottolinea Francesco Malfetano sul Messaggero, un provvedimento ad hoc che potrebbe arrivare dal 27 novembre per entrare in vigore già dopo il 3 dicembre. 

Nessuna novità per chi si trova attualmennte in zona rossa o arancione, dove già spostamenti tra Comuni e Regioni sono vietati se non in casi di comprovata necessità. Anche tra Regioni sarà sempre consentito il ritorno alla residenza o al domicilio, ma non si prevede un esodo dal nord al sud paragonabile a quello di marzo scorso prima del lockdown.

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Questo il quadro auspicato dalla parte più prudente dell'esecutivo in base agli attuali numeri del contagio. «Mancano 40 giorni a Natale e in questo momento i dati epidemiologici ci dicono che non ci si può spostare tra Regioni», ha spiegato il sottosegretario alla Salute Sandra Zampa, che poi ieri sera su La7 ha aggiunto: «Ci aspettiamo che i numeri migliorino e, se sarà così, potrebbero essere possibili alcune deroghe» agli spostamenti tra Regioni. Se i dati lo permetteranno, sarà dunque possibile spostarsi tra le Regioni, mentre è scontato che non ci saranno deroghe per feste e ritrovi in piazza a Capodanno.

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Diversi ministri, a partire da quello della Salute Roberto Speranza, e gli esperti, ripetono da giorni che per il momento quello sul Natale è un dibattito «surreale»; ma è stato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte qualche giorno fa, fermo restando il ruolo centrale e decisivo che rivestirà l'andamento dei dati su ogni decisione, ad indicare quale sarà la linea del governo: «dobbiamo prepararci ad un Natale più sobrio; veglioni, festeggiamenti, baci e abbracci non saranno possibili».

L'obiettivo del governo e dei presidenti di Regione per il momento è comunque un altro: fare in modo che la maggior parte delle regioni possano retrocedere dalle zone rosse e arancioni in modo da arrivare al 3 dicembre con buona parte dell'Italia in zona gialla.

Ma anche se sarà così le regole devono essere chiare: «abbiamo fatto un'estate 'liberi tutti' e l'abbiamo pagata duramente - ha ricordato due giorni fa il coordinatore del Cts Agostino Miozzo - e dunque non possiamo permetterci un Natale 'liberi tutti'».


Ultimo aggiornamento: Martedì 24 Novembre 2020, 09:00
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