Speziale torna allo stadio con i tifosi del Catania. La vedova Raciti: «Le azioni valgono più delle parole»

Speziale torna allo stadio con i tifosi del Catania. La vedova Raciti: «Le azioni valgono più delle parole»

Tornato libero dopo aver scontato la condanna per l'omicidio preterintenzionale dell'ispettore di polizia Filippo RacitiAntonio Speziale torna allo stadio 14 anni dopo quei fatti. L'ultras del Catania, che ha scontato 8 anni e 8 mesi di carcere per l'omicidio Raciti, morto nel febbraio 2007 negli scontri in occasione del derby Catania-Palermo, poche ore fa è stato identificato a Catanzaro insieme a un gruppo di tifosi etnei perché avrebbe tentato di entrare nello stadio di Catanzaro per l'incontro di Coppa Italia con il Catania con degli striscioni.

Si trattava di un gruppo di circa 40 tifosi della curva catanese: inizialmente era emerso come gli striscioni fossero stati sequestrati perché contro il Green pass, circostanza però negata da Speziale all'Adnkronos. «Si, stavo allo stadio ma non ci hanno fermato, ci hanno solo identificato e non c'entra nulla un presunto striscione sul Green Pass», ha detto. «Stavano entrando, hanno controllato i documenti a tutti. Nello striscione c'era scritto 'Catania Curva Nord'», ha dichiarato invece l'avvocato di Raciti Giuseppe Lipera. «Non intendo rilasciare nessun commento. A volte le azioni parlano più delle parole», le uniche parole di Marisa Grasso, vedova dell'Ispettore Raciti. 

L'ira dei sindacati di polizia: «Perché non ha il Daspo?»

Ma la sua sola presenza allo stadio ha mandato su tutte le furie i sindacati di polizia, che si chiedono come sia possibile che dopo i fatti di Catania del 2007 e la condanna per omicidio Speziale non abbia il Daspo. «È incredibile che non sia stato fatto un Daspo a questa persona, è possibile dopo tutto quello che ha combinato? O non ce l'ha e qualcuno ha omesso questa cosa o ce l'ha e lui infrange la legge», ha detto all'Adnkronos Franco Maccari, vicepresidente Fsp Polizia di Stato. «Il tentativo di Speziale, nonostante anni di carcere e l'omicidio di Raciti, denota che probabilmente il periodo detentivo così come la certezza della pena non sono sufficienti per ultras che tentano di sfidare lo Stato e le regole della giustizia sportiva. Auspichiamo una risposta severissima per il rispetto dovuto nei confronti dei tanti tifosi e di quegli ultras che rispettano le regole ed evitano ogni forma di violenza», ha aggiunto il segretario generale del Siap Giuseppe Tiani.


Ultimo aggiornamento: Giovedì 16 Settembre 2021, 13:34
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