Spacciatore ai domiciliari regala 200 mascherine all'ospedale: «Mia figlia mi ha detto che gli infermieri non ne hanno»

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Ai domiciliari per spaccio di droga, aveva acquistato una fornitura di mascherine per la sua famiglia: ma dopo che la figlia di 6 anni disabile è finita in ospedale per una caduta, ha cambiato idea e ha deciso di donare le mascherine, circa 200, all'ospedale pediatrico in cui era stata curata. Il motivo? La bambina gli aveva raccontato che non tutti gli infermieri avevano le mascherine, nonostante l'emergenza coronavirus: da qui la decisione di fare questo regalo.

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Accade a Bari, e i medici dell'ospedale pediatrico Giovanni XXIII, destinatari della donazione, hanno ringraziato il 28enne protagonista di questo atto di generosità. «La straordinaria generosità dei cittadini ci riempie il cuore. Le donazioni sono piccoli e grandi gesti che ci danno la forza per continuare ad affrontare questo momento difficile e ci restituiscono speranza per il futuro. La maniera migliore per ringraziare la piccola paziente e tutti coloro che oggi ci donano qualcosa è continuare a garantire loro le migliori cure», il commento da parte del personale sanitario.

L’uomo, titolare di una concessionaria d’auto successivamente fallita, poi assunto da una ditta e infine licenziato, è attualmente ai domiciliari per spaccio di droga e vive con le due figlie piccole, di 1 e 6 anni: i dispositivi di protezione li ha acquistati con il suo ultimo assegno di disoccupazione.
La figlia più grande doveva operarsi il 9 aprile a Bologna, racconta BariToday, ma l’intervento è stato rimandato per l’emergenza legata al Covid-19.

Ultimo aggiornamento: Martedì 31 Marzo 2020, 23:39
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