Sara, massacrata a morte. Paese sotto choc: "Lo temevamo". Sospettato il compagno, ma non ha confessato

Video
Massacrata a calci e pugni nella sua abitazione di Sozzago, piccolo paese dell'Ovest Ticino alle porte di Novara. È morta così Sara Pasqual, 45 anni, sul corpo i segni evidenti delle botte, probabilmente l'ennesima aggressione del compagno Gabriele Lucherini. L'uomo, 46 anni e un passato di violenze alle spalle, è il principale sospettato. Interrogato per ore dai carabinieri in caserma, non ha però confessato. Ed ora gli inquirenti, che parlano di una «indagine delicata», stanno raccogliendo anche altre testimonianze.

I litigi nella coppia erano frequenti, stando al racconto di chi li conosceva, tanto che per qualcuno la morte della donna è una tragedia annunciata. Lei originaria del Biellese, lui di Cerano (Novara), avevano entrambi problemi di dipendenza dall'alcol e si conoscevano da qualche anno. Da quando i due erano andati ad abitare nella casa di Sozzago. Dove secondo alcuni vicini i carabinieri erano intervenuti già altre volte anche se, precisa il procuratore di Novara Marilinda Mineccia, «non risultano denunce della vittima nei confronti del compagno».

Sara aveva sempre riaccolto in casa quell'uomo e, in alcune circostanze, lo aveva anche difeso. Come lo scorso luglio, quando dopo un incidente aveva aggredito gli agenti della polizia locale che volevano identificarlo. I carabinieri sono ora impegnati a stabilire che cosa sia davvero accaduto in quella casa, tracce di sangue anche in giardino sulle quali sono al lavoro gli esperti della scientifica. «Ieri sera abbiamo litigato», è l'unica ammissione fatta agli investigatori dell'Arma da Lucherini, che poi avrebbe dormito da solo. La compagna, forse sconvolta, si sarebbe infatti chiusa a chiave nella stanza dove questa mattina l'ha trovata l'uomo dopo avere sfondato la porta.

A chiamare i soccorsi è stata la madre di quest'ultimo, che ha atteso l'arrivo dei carabinieri e li ha seguiti in caserma senza opporre resistenza. Sarà l'autopsia a stabilire le cause esatte del decesso, sulle quali per il momento il medico legale non si sbilancia. Di certo ci sono soltanto i lividi sul corpo della donna e quei precedenti che non sembrano lasciare molti dubbi al caso. Qualunque sia l'esito delle indagini, comunque, per l'assessora alle Pari opportunità della Regione Piemonte serve una mobilitazione della società civile sul tema del femminicidio. Per «rendere le donne sempre più consapevoli nel riconoscere le situazioni di pericolo e di violenza».

SOZZAGO SOTTO CHOC I vicini di casa quasi se lo aspettavano, come se la morte di Sara Pasqual fosse una tragedia annunciata. «Lei e il suo compagno si facevano i fatti loro. 'Buongiornò e 'buonaserà, niente di più, ma li sentivamo spesso litigare», raccontano davanti alle auto dei carabinieri che si allontanano. A bordo Gabriele Lucherini, l'uomo con cui la vittima abitava in paese da qualche anno e principale sospettato della sua morte. È accusato di omicidio preterintenzionale, ipotesi che rischia di aggravarsi e di diventare omicidio volontario in base alle risultanze dell'autopsia, prevista per domani.

Le violenze, dicono in paese, un migliaio di abitanti alle porte di Novara, erano frequenti. «Più volte erano intervenuti i carabinieri per riportare la calma tra i due», ricorda il sindaco, Carla Zucco. «Finivano sempre per litigare, quando bevevano - aggiunge la prima cittadina - e, ovviamente, ad avere la peggio era sempre lei».
Una donna minuta che, sostengono a Sozzago, portava spesso sul corpo i segni di quelle violenze. Mai, però, aveva trovato il coraggio di denunciarlo. «Anzi, in un'occasione se l'era persino presa con i militari che lo volevano identificare», dice ancora la sindaca Zucco. L'ultimo episodio che ricordano a Sozzago risale alla scorsa estate. Quando, forse in preda ai fumi dell'alcol, aveva seminato il panico zizzagando con l'auto tra le bancarelle della festa del rione San Rocco.

Ultimo aggiornamento: Giovedì 11 Gennaio 2018, 08:48
© RIPRODUZIONE RISERVATA