Molteni: «È solo l’inizio, ora blitz anche nelle stazioni di Bologna e Torino»

Molteni: «È solo l’inizio, ora blitz anche nelle stazioni di Bologna e Torino»

di Valeria Arnaldi

Nicola Molteni, sottosegretario al ministero dell’Interno, perché queste operazioni nelle stazioni di Roma, Milano e Napoli?

«Le stazioni sono i biglietti da visita delle città, non possono essere luoghi insicuri. Fino ad oggi, però, per molte, è stato così. Il ministro Piantedosi, di concerto con sindaci, ha deciso di avviare operazioni ad alto impatto interforze, ripetute e continue».

Molteni: «È solo l’inizio, ora blitz anche nelle stazioni di Bologna e Torino»

Il tema è annoso, si può davvero risolvere così?

«Bisogna riaffermare la presenza dello Stato. Proprio per questo le azioni continueranno nel tempo. Riaffermare il principio di legalità nelle stazioni e in ospedali, piazze e via dicendo aiuta a far crescere la sicurezza percepita e quella reale».

Come si procederà?

«Nelle stazioni di Roma, Milano e Napoli gli interventi continueranno e progressivamente saranno avviati anche nelle altre città metropolitane. Penso a Torino e a Bologna, per partire, ma poi a pioggia anche in quelle di altri centri».

Quante risorse richiede tutto ciò?

«Sicuramente servono più uomini di polizia.

Entro il 2030, 40mila poliziotti andranno in pensione. Occorrono assunzioni, sia quelle per garantire il turn over, sia altre straordinarie. C’è bisogno di giovani preparati. Abbiamo già previsto fondi nella legge di Bilancio».

Le città ormai sono spesso insicure anche nelle zone più centrali.

«Ci sono fenomeni che stanno determinando allarme sociale, come spaccio, baby gang, devianza giovanile, mala movida. Li vediamo nelle grandi città, ma sono sempre più diffusi anche nei piccoli centri».

Cosa si può fare?

«Presidio e controllo del territorio. La presenza di pattuglie e volanti è un grande deterrente. E occorre potenziare i sistemi di videosorveglianza. Nella legge di Bilancio abbiamo previsto altri 40 milioni di euro per la sicurezza urbana».

Nella lotta per la sicurezza rientrano anche i provvedimenti contro l’immigrazione illegale?

«Mente chi dice che l’immigrazione illegale non condiziona la sicurezza del Paese. Circa il 30% dei reati in Italia è commesso da stranieri. Bisogna contrastare l’immigrazione illegale e valorizzare quella legale».


Ultimo aggiornamento: Lunedì 23 Gennaio 2023, 08:08
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