Poliziotta in coma, nessuna impronta sulla pistola che le ha sparato. «Non è stato un tentativo di suicidio»

Poliziotta in coma, nessuna impronta sulla pistola che le ha sparato. «Non è stato un tentativo di suicidio»

di Alessia Strinati
Chi l'ha visto torna sul caso di Sissy Trovato Mazza. Recenti analisi hanno mostrato che sulla sua pistola di servizio non ci sono impronte, nemmeno le sue, quindi non avrebbe premuto lei il grilletto e presumibilmente a ridurla quasi in fin di vita sarebbe stato un altro. La donna, secondo la procura avrebbe tentato il suicidio e si sta pensando all'archiviazione.

Chi è Sissy Trovato Mazza, la giovane poliziotta in coma da un anno e mezzo



Una telecamera nell'atrio del padiglione dell'ospedale civile di Venezia riprende Sissy nelle sue ultime ore di vita. L'agente della polizia penitenziaria era andata a trovare una carcerata in degenza dopo il parto. La guardia carceraria viene ripresa mentre cerca la detenuta, non ha i guanti, un dettaglio importante ai fini delle indagini, visto che sull'arma con cui si sarebbe uccisa non ci sono impronte, quindi se avesse sparato ci sarebbero state almeno le sue. Sissy entra ed esce dalla pediatria, ma sembra essere molto tranquilla, a tratti anche sorridente.

Ci sono molte domande sul suo caso. Ci si chiede se fosse sola o se qualcuno la stesse aspettando. Dalle registrazioni, mostrate nel programma si vede, subito dopo lo sparo, un uomo uscire dal vano degli ascensori che ha sicuramente assistito alla scena del soccorso, ma non si è fermato e sembra essere molto tranquillo. Inoltre passando davati alla telecamere abbassa la testa, cosa che viene pensato possa non essere una coincidenza. Oggi Sissy è ricoverata, da circa un anno, e non si sa se si sveglierà, ma la famiglia continua a battersi per la verità.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 31 Maggio 2018, 12:05
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